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Sviluppatori PES: giocare a Fifa è come giocare a ping pong

Written By Kom Limpulnam on Minggu, 31 Agustus 2014 | 15.11

"Personalmente credo che i nostri tiri e i nostri portieri siano molto meglio rispetto a quelli di Fifa", ha detto Adam Bhatti, brand manager europeo di PES, quando gli è stato chiesto di fare un confronto tra i nuovi PES 2015 e Fifa 15. "Il nostro gameplay è più realistico".

PES 2015

Secondo quanto riporta NowGamer, Klaus Garner, assistant producer di PES 2015, ha aggiunto: "Il nostro gioco permette di giocare il calcio vero, di contrattaccare, fare possesso e lanciare lungo. Tutte cose che non puoi fare nell'altro titolo, perché lì è come giocare a ping pong".

Secondo Bhatti, Fifa si riduce a una questione di far gol, il resto è accessorio. "Non è necessariamente una cosa negativa: molte persone vogliono solo far gol e non interessa loro tutta la parte di costruzione dell'azione", dice. Allo stesso tempo ammette che PES ha fatto un errore nel passato quando si è cercato di fare un gioco di calcio "solo per intenditori".

"Continuiamo a ragionare così, ma allo stesso tempo non vogliamo escludere coloro che non sono proprio intenditori", spiega il brand manager. "Nella vita reale può capitare che Schweinsteiger tenga palla a centrocampo nel tentativo di passarla a Klose. Ma in quelle condizioni la difesa avversaria fa di tutto per impedire il passaggio, blocca le corsie di passaggio e sale per chiudere gli spazi. Questo rende molto difficile passare le palla e raramente c'è un pallonetto per farla arrivare all'attaccante. Ma, invece, in Fifa capita quasi sempre".

Il team di PES vuole quindi creare un gioco di calcio "diverso", che sia più simile alla realtà. "Dobbiamo però stare attenti a non renderlo troppo frustrante, per cui la nostra sfida è quella di trasmettere l'idea che giocare il calcio reale sia divertente", conclude Bhatti


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La mappa di tutti i dispositivi connessi ad internet nel mondo

Semplificando, internet è un vasto gruppo di computer e dispositivi connessi fra di loro che condividono le stesse informazioni. Ma dove sono sparsi tutti questi dispositivi nel mondo? Una domanda che sembra essersi posto John Matherly, ideatore di Shodan, che ha eseguito un ping a tutti i dispositivi collegati in rete.

Shodan, Mappa dispositivi connessi ad internet
Fonte: John Matherly su Twitter

La sua ricerca ha prodotto una mappa che mostra la diffusione della tecnologia a livello globale e che dipinge un quadro che dà particolare rilevanza agli obiettivi fissati dalle multinazionali del settore tecnologico: ovvero aumentare esponenzialmente la base d'utenza portando la madre di tutte le reti anche nelle aree in via di sviluppo.

Aree geografiche, queste ultime, che appaiono come lasciate fuori, o quasi, dalle più recenti tecnologie informatiche. L'immagine mostra che una stragrande maggioranza di dispositivi interconnessi si trova nelle nazioni sviluppate e nelle aree metropolitane, con una grossa prevalenza negli Stati Uniti e in Europa, e alcuni picchi in America Latina.

Le ricerche di Matherly sono state rese possibili dalle tecnologie sviluppate dalla società che ha creato, Shodan, che si auto-definisce come il "primo motore di ricerca per i dispositivi connessi ad internet". L'obiettivo è quello di aiutare i produttori a intercettare i propri dispositivi e capire i modelli diffusi e da dove si collegano ad internet.

Nonostante ciò, risulta difficile capire se Matherly sia stato fattivamente in grado di eseguire un ping a tutti i dispositivi connessi, ma l'immagine è un chiaro indicatore dei luoghi del mondo in cui si trova la maggiore affluenza di personal computer, smartphone, tablet e qualsivoglia dispositivo elettronico connesso alla rete.


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Come gli spettatori elaborano le immagini e le storie viste al cinema

La Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha organizzato un evento di due giorni intitolato Movies in Your Brain: The Science of Cinematic Perception in cui vari esperti hanno esaminato il modo in cui gli spettatori elaborano le immagini e le storie che vedono sul grande schermo.

Oscars

Uri Hasson, professore associato di psicologia e neuroscienze dell'Università di Princeton, ha spiegato come sia possibile misurare la reazione del cervello ai film tramite la Risonanza Magnetica Funzionale. I neuroni del cervello hanno bisogno di energia per attivarsi, mentre parti differenti del cervello processano tipi di informazioni differenti. Hasson ha mostrato una mappa di risposte neurali in associazione alla proiezione dei film Il Buono, il Brutto, il Cattivo e Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani. Questi film coinvolgono tra il 63 e il 73% delle parti del cervello e provocano negli spettatori delle reazioni fisiche, come la risata.

Sono intervenuti anche Jeffrey M. Zacks, professore di psicologia e radiologia presso la Washington University di St. Louis, e il tre volte Premio Oscar Walter Murch, montatore e responsabile degli effetti sonori di film quali Apocalypse Now, Il Paziente Inglese e Il Padrino - Parte II. Murch ha spiegato come una scena del film La Conversazione con Gene Hackman sia stata modificata sulla base delle dichiarazioni fatte dal famoso regista John Huston in un'intervista.

Huston aveva parlato del battito delle ciglia in quell'intervista, e della dipendenza con gli stati emotivi. Durante l'evento, quindi, Zacks e Murch hanno praticato un esperimento in tempo reale sugli spettatori presenti: hanno mostrato la scena de La Conversazine di cui Murch aveva parlato e catturato le reazioni degli spettatori tramite una telecamera a infrarossi. Dopo è stato mostrato il filmato catturato all'infrarosso a fianco della sequenza originale e data quindi l'opportunità di verificare se il proprio battito delle ciglia coincidesse con quello di Gene Hackman.

Le reazioni comuni fra tutti gli spettatori di una sala cinematografica è un fenomeno che è stato studiato a lungo nel corso degli anni, come ha detto James Cutting, presidente del dipartimento di psicologia alla Cornell University. Cutting è un esperto di elaborazione percettiva e cognitiva e del loro rapporto con il montaggio dei film, il frame rate, la tecnologia di proiezione, le scene e la struttura narrativa. Ha studiato, ad esempio, la durata delle singole scene dei film, che si è ridotta progressivamente nel corso del tempo rispetto agli albori del cinema. Nonostante l'opinione popolare ritenga che ciò dipenda principalmente dalla diffusione dei video musicali e di internet, in realtà questo processo iniziò ben prima, sin dalla fine dell'epoca del cinema muto.

Un'altra importante testimonianza è stata poi quella di Talma Hendler, fondatrice e direttrice del Functional Brain Center al Tel Aviv Sourasky Medical Center. La Hendler, infatti, ha mostrato un filmato ottenuto tramite tecnologia di tracciamento degli occhi, applicata su un pubblico di 10 persone durante la scena del circuito di Montecarlo all'interno del film Iron Man 2. Il video evidenzia come le 10 persone si concentrino contemporaneamente sugli stessi punti.

Mostriamo solo un'immagine di questo video perché non possiamo condividerlo sul nostro sito per motivi di copyright. Per vederlo nella sua interezza recatevi sul sito degli Oscar.

Iron Man 2

Anche la scena del film Chef, ancora una volta di Jon Favreau, evidenzia come gli spettatori reagiscano conformemente tra di loro. Durante questa scena si agitano per una semplice conversazione imbarazzante o per l'improprio uso di certi alimenti. Hendler ha aggiunto che il nostro sistema empatico risponde alle informazioni processate dal cervello portando a reazioni condivise, mentre Murch e Favreau sottolineavano come il livello di tensione generato da una scena possa continuare a crescere per periodi di tempo prolungati.

Se la prima serata dell'evento si è concentrata sulle reazioni degli spettatori alle storie proposte al cinema, la seconda verteva sugli esperimenti sul cervello e su come questi studi possano essere applicati alla cinematografia e alla psicologia. Tema affrontato dal noto regista Darren Aronofsky e dal suo collaboratore abituale Ari Handel (che ha co-scritto Noah, The Wrestler e Il Cigno Nero), i quali si sono uniti agli scienziati per discutere come le varie parti del cervello reagiscano a fattori quali frame rate, montaggio e contenuti emotivi.

È stato mostrato come la capacità del cervello di generare i ricordi a breve e lungo termine vada oltre la fine del film. Agli spettatori è stata sottoposta una scena del film Mio Zio e poi è stato chiesto loro quale dei due oggetti era apparso sullo schermo. Solo una piccola minoranza è stata in grado di rispondere correttamente (era una sedia).

I film, inoltre, attivano parti differenti del cervello a seconda dei loro contenuti, come è possibile rilevare tramite Risonanza Magnetica. Sono state mostrate scene tratte dai film Nemiche Amiche, La Scelta di Sophie e The Ring 2, i quali hanno prodotto reazioni complesse all'interno del cervello e un livello di attività superiore rispetto alla normale attività cognitiva. Secondo gli scienziati intervenuti, tali studi possono essere d'aiuto per la formulazione di nuovi approcci terapeutici in psicologia.

Alcune scene dei film di Aronofsky, come ad esempio Il Cigno Nero, producono delle reazioni controverse negli spettatori. Quelle più aggressive possono finire per spingere gli spettatori al limite di ciò che considerano psicologicamente tollerabile, portandoli a commentare apertamente ciò che stanno vedendo. Aronofsky si è mostrato particolarmente contento della reazione del pubblico a una delle scene più realistiche de Il Cigno Nero, visto che produceva dei risultati simili alla schizofrenia, con i centri cognitivi ed emotivi del cervello che operano contemporaneamente, in sincronia e non.

Ha chiuso la due giorni Andy Maltz, Managing Director del Academy's Science and Technology Council, che è intervenuto su un tema molto dibattuto nell'ultimo periodo nel mondo del cinema, quello del frame rate. I due recenti Lo Hobbit di Peter Jackson, con immagini a 48fps, e i tentativi di James Cameron di creare dei film a un frame rate molto alto (i seguiti di Avatar), hanno prodotto una grande varietà di opinioni negli ultimi anni, mentre un nuovo progetto dell'organo diretto da Maltz ha offerto una chiara dimostrazione delle molteplici possibilità offerte dai nuovi frame rate.

Una singola scena, intitolata The Affair, è stata ripresa più di 30 volte con le stesse inquadrature e le stesse movenze da parte degli attori a frame rate differenti: 24fps (lo standard attuale), 48fps, 60fps e 120fps. Il pubblico ha reagito in maniera sempre differente, evidenziando come sia ancora molto difficile fissare dei paletti rigidi in tal senso.


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Assassin's Creed Unity posticipato a novembre

Written By Kom Limpulnam on Jumat, 29 Agustus 2014 | 15.10

Non più il 31 ottobre come precedentemente annunciato, ma il 13 novembre. È la nuova data di rilascio di Assassin's Creed Unity, il nuovo capitolo della serie principale di Assassin's Creed in arrivo su PC, PS4 e Xbox One.

Assassin's Creed Unity

"Le due settimane aggiuntive consentiranno al gioco di raggiungere quella qualità in grado di soddisfare le altissime aspettative sia dei fan che del team di sviluppo", si legge nel comunicato stampa diramato da Ubisoft. "Questo breve ritardo non avrà alcun impatto sugli obiettivi finanziari per l'intero anno fiscale, che Ubisoft ha confermato oggi stesso".

"Mentre ci avvicinavamo alla chiusura del progetto, abbiamo capito che ci serviva più tempo per affinare alcuni dettagli e assicurarci che Assassin's Creed Unity fosse davvero eccezionale", ha dichiarato Vincent Pontbriand, Senior producer di Ubisoft. "Apprezziamo tantissimo la passione dei fan per la saga e la loro pazienza. Si tratterà solo di due settimane in più e ne varrà davvero la pena".

Allo stesso tempo sembra improbabile che Ubisoft riesca a risolvere dei problemi di qualità in così poco tempo. Appare, quindi, piuttosto come un cambiamento di data strategico per meglio posizionare Assassin's Creed Unity all'interno dell'affollata schedule di rilasci natalizi.

Unity arriverà in Europa insieme ad Assassin's Creed Rogue, lo spin-off della serie destinato alle console old-gen, previsto anch'esso per il 13 novembre.


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Microsoft inizia la pulizia di Windows Store: rimosse 1500 app truffa

Ne hanno sofferto anche Google ed Apple in passato, ma hanno ormai gestito nel tempo la situazione con risultati pregevoli. Il fenomeno delle applicazioni fuorvianti nei diversi store è stato evidente in passato su App Store e Google Play, e lo è ancora oggi sul più recente Windows Phone Store. Parte della responsabilità è, tuttavia, della stessa Microsoft.

VLC, Windows Store

Con la crescita del negozio virtuale della piattaforma mobile Redmond, la società deve fronteggiare la diffusione di quelle applicazioni che nella descrizione promettono determinate funzionalità in realtà non presenti, sfruttando il nome e il blasone di proprietà intellettuali appartenenti a terzi. Basti cercare iTunes, o VLC, su Windows Store per capire l'entità del fenomeno.

Microsoft ha aggiunto mercoledì tre regole per arginare il fenomeno: in primis il nome delle applicazioni deve "riflettere chiaramente e accuratamente la funzionalità dell'app", inoltre le app verranno catalogate in diverse categorie in base alle funzioni e alle finalità delle stesse. Da ultimo, Microsoft eliminerà le icone simili a quelle di altre proprietà. Le modifiche sono state inserite per cercare di impedire agli sviluppatori di avvantaggiarsi della popolarità di altre applicazioni, in modo da attrarre impropriamente gli utenti.

Le nuove regole verranno applicate per tutte le nuove applicazioni che verranno presentate su Windows Store, e per quelle esistenti che verranno aggiornate. Microsoft sta effettuando inoltre controlli massicci sullo store per individuare le applicazioni che non riscontrano le "modifiche ai requisiti di certificazione", e sostiene che molti sviluppatori interessati si sono già mostrati più che partecipi ad effettuare i cambiamenti richiesti dal regolamento.

La società ha mostrato il pugno duro a chi si è rifiutato di adeguarsi alle nuove linee guida eliminando 1.500 applicazioni. Microsoft provvederà a fornire un rimborso agli utenti che hanno acquistato applicazioni con titoli fuorvianti ed ha dichiarato che il processo d'analisi dello store è ancora in funzione con l'obiettivo di eliminare quante più app fraudolente possibile. Chi riscontra fenomeni di natura simile può, inoltre, "riportare il caso a Microsoft" attraverso il link apposito presente sullo store.

Poco prima parlavamo di responsabilità di Microsoft: la società ha sbagliato il modo in cui gestire lo store fin dal principio. Nel tentativo di alimentare la diffusione di applicazioni dedicate per Windows ha indetto alcune promozioni per gli sviluppatori destinando 100$ per ogni app inserita sullo store (come abbiamo scritto di recente in questa pagina, in cui abbiamo già parlato dell'intero fenomeno delle app "truffa" su Windows Store).

Non premiando la qualità delle app, ma solo la quantità, Microsoft ha in qualche modo dato una mano alla diffusione di applicazioni di basso livello, incoraggiando gli sviluppatori a dedicare il minor tempo possibile per lo sviluppo di applicazioni dalla dubbia utilità, ma dall'alto appeal, sfruttando impropriamente (ed illecitamente) proprietà intellettuali altrui.


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Dropbox Pro decuplica lo spazio e mantiene inalterati i prezzi: da oggi 1TB a 9,99€ mensili

Quando Google ha iniziato ad offrire ai propri clienti 1TB di storage in cloud a 9,99$ lo scorso mese di marzo, ci è subito sembrato lecito attendere una risposta dalle società concorrenti. La prima è stata infatti Microsoft in giugno, con un'opzione da 1TB di storage pensata per i propri utenti Office 365. Dopo alcuni mesi è arrivato anche il turno di Dropbox.

Dropbox

La compagnia ha unificato tutte le offerte Pro in un unico abbonamento per l'utente: questo offre 1TB di storage in cloud al prezzo di 9,99€ al mese, lo stesso a cui prima la società proponeva la versione da 100GB. Chi ha la necessità di amministrare in maniera più capillare le funzionalità del proprio account può accedere all'abbonamento Dropbox for Business, per 12€ mensili.

Si tratta di un cambiamento di enorme portata all'interno della strategia di Dropbox: la società offre allo stesso prezzo uno spazio in cloud dieci volte superiore rispetto al passato. Per avere un'idea della rilevanza delle novità, basta fare un esempio: in precedenza si richiedeva una spesa di cinque volte superiore per un quantitativo di storage pari alla metà di quello che offre Dropbox a partire dalla giornata di ieri.

Se non si è legati a Dropbox, tuttavia, la proposta più allettante risulta ancora oggi quella di Microsoft. La società di Redmond offre allo stesso prezzo un account utilizzabile da un massimo di cinque utenti, in cui ciascuno ottiene 1TB di spazio in cloud, oltre alle funzionalità offerte dalla suite Office 365. Molti utenti, tuttavia, hanno già scelto Dropbox da tempo, essendo uno fra i servizi della categoria più diffusi, e un aumento così considerevole dello storage offerto di certo rappresenterà una piacevole sorpresa.


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In calo le vendite di schede video discrete, ma non quelle per gamers

Written By Kom Limpulnam on Rabu, 27 Agustus 2014 | 15.11

Importante calo nelle vendite di schede video di tipo discreto, indicate anche come AIB o add-in-board, quello registrato nel corso del secondo trimestre 2014 secondo i dati resi disponibili da Jon Peddie. Nel corso del periodo di riferimento il mercato ha registrato una contrazione nei volumi del 17,5% rispetto al trimestre precedente, contro una crescita dell'1,3% nelle vendite di PC desktop.

Una contrazione nelle vendite nel corso del Q2 dell'anno è dinamica che storicamente si verifica da sempre ma il calo registrato in questo anno ha una incidenza maggiore rispetto al passato; in totale sono state vendute nel trimestre 11,5 milioni di schede video, con una riduzione che ha interessato sia AMD come NVIDIA ma che ha inciso maggiormente sulla seconda. Per AMD il calo sequenziale è stato pari al 10,7% mentre per NVIDIA la variazione al ribasso ha toccato il 62%.

La quota di mercato detenuta da NVIDIA è pari al 62%, dato in calo rispetto al 64,9% registrato nel trimestre precedente e allineato al 61,9% del secondo trimestre del 2013. Per AMD il dato è pari al 37,9%, in questo caso in crescita rispetto al 35% del trimestre scorso e allineato al 38% dello stesso periodo dello scorso anno.

La contrazione nelle vendite di schede video discrete è evidente ed è causata dall'interesse verso i sistemi con GPU integrata proposta dai vari player del mercato. Ciò nonostante i produttori AIB continuano a restare focalizzati sul settore delle schede video per gaming, prodotti che stanno raccogliendo buoni risultati di vendita nel complesso con una domanda che si mantiene sostenuta. Questa nicchia di mercato è particolarmente interessante per i produttori in quanto il prezzo medio di vendita delle schede video destinate ai videogiocatori è tipicamente ben più elevato degli altri prodotti.


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CCleaner standard

scheda aggiornata 1 ora fa

Software che permette di eliminare dal proprio sistema files inutili, come ad esempio file temporanei, informazioni legate alla history del browser, ai files recentemente aperti. Non mancano poi strumenti per agire sui programmi avviati allo startup o per disinstallare applicazioni; questi tools ovviamente vanno usati solo se le consuete modalità di disinstallazione non hanno garantito il risultato sperato. Queste le principali modifiche introdotte dall'ultima release:

What's New:

- Added Firefox 7.0 Beta support.
- Added Firefox 6.0 Final support.
- Added IE 9.0.2 support.
- Added Safari 5.1 binarycookies file cleaning and management.
- Added cleaning for MS Search, Cached Fonts, RegEditX,
SpeedBit DAP, Spyware Terminator, SUPERAntiSpyware,
Acrobat Distiller 10 and Foxit Reader 5.0.
- Improved cleaning for Internet Download Accelerator.
- Improved Opera 9 Last Download Location cleaning.
- Improved accuracy and reliability for free space and entire drive wiping.
- Improved Safari local storage cleaning.
- Improved Google Chrome "Saved Form Information" and "Saved Passwords" cleaning.
- Updated various translations.
- Minor optimization tweaks.

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Project Ara: Google annuncia una nuova partnership con Rockchip

Google sta lentamente pianificando il futuro dell'informatica moderna: fra i progetti del colosso di Mountain View troviamo i Glass, palloni aerostatici per portare internet ovunque, lenti a contatto per misurare il valore del glucosio nel sangue. Ma fra i più interessanti non possiamo non citare Project Ara, lo smartphone modulare di cui abbiamo parlato più volte in passato.

Project Ara

Dopo alcune settimane di silenzio, Google ATAP è tornata a parlare del progetto. Il team ha annunciato una nuova partnership con Rockchip, produttore cinese di system-on-a-chip di fascia bassa, che rende ancora più vicino il lancio dello smartphone modulare. Paul Eremenko, responsabile del progetto, ha spiegato il motivo della scelta di Rockchip come partner per portare avanti Ara.

"Abbiamo appena dato il via all'impegno con Rockchip per creare un SoC mobile con un'interfaccia UniPro nativa e general purpose, in modo che possa funzionare come application processor in un modulo Ara senza la necessità di un chip bridge", ha scritto Eremenko su Google+. "Consideriamo questo processore come l'apripista per la nostra visione di architettura modulare in cui il processore è un nodo su una rete con un'unica interfaccia universale".

Il chip verrà utilizzato nella terza "spirale" di Ara, ovvero la terza versione dello smartphone, non attesa prima dei primi mesi 2015. Google aveva annunciato il lancio del primo smartphone Ara per il gennaio 2015, pertanto la versione con Rockchip potrebbe arrivare più tardi, o rinviare la data del lancio sul mercato dello smartphone modulare di qualche mese.


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Gravi problemi di riscaldamento per i Surface Pro 3 con Core i7

Written By Kom Limpulnam on Selasa, 26 Agustus 2014 | 15.11

Microsoft Surface Pro 3 è in vendita negli Stati Uniti dal 20 giugno e sarà disponibile anche in Italia a partire dal prossimo 28 agosto. Proposto in tre varianti con differenti processori, il tablet di Microsoft sta affrontando con difficoltà la stagione estiva, palesando seri problemi di surriscaldamento soprattutto per quanto riguarda la versione di fascia alta, che può raggiungere anche prezzi di 2 mila dollari.

Alcuni modelli messi in vendita dal colosso di Redmond con processore Intel Core i7 si surriscaldano troppo rapidamente e in seguito a carichi computazionali non così elevati da giustificare il comportamento anomalo. Il fenomeno è lungi dall'essere un caso isolato ed è decisamente eloquente il post pubblicato sul forum ufficiale di Microsoft dall'utente Jarem, che ha mandato tre unità in assistenza per lo stesso problema.

Su quattro modelli differenti di Surface Pro 3 con Intel Core i7, Jarem ha riscontrato problemi di surriscaldamento molto gravi, al punto che in molti casi, e dopo operazioni tutt'altro che esose dal punto di vista delle richieste computazionali, è apparsa sul sistema la schermata di blocco per surriscaldamento.

Surface Pro 3, problemi di surriscaldamento

"Si, è senza dubbio un problema. Ho ricevuto il mio quarto Surface Pro 3 dopo aver sostituito quelle che credevo fossero unità difettose, e in quest'ultima si verificano le medesime problematiche", scrive sul post l'utente. "Credo che in un'unità funzionante non si debba sentire la ventola sotto condizioni d'uso normali", continua Jarem.

Sulle unità testate dall'utente, il retro diventa "caldo in maniera insopportabile", e le ventole sono costrette ad operare ad una velocità troppo sostenuta anche con il sistema a riposo o durante carichi non troppo onerosi per l'hardware integrato, come la navigazione web su siti senza contenuti in Flash. Un'avventura, quella di Jarem, che perdura dal 2 agosto, data in cui ha ricevuto la prima unità sostitutiva.

Il post dell'utente da allora si è espanso con i commenti di altri utenti che hanno vissuto problemi simili a quelli di Jarem, mostrando come la poco invidiabile esperienza di quest'ultimo non sia isolata. Sono parecchi gli utenti del modello con Core i7 che riportano le stesse problematiche, e in alcuni casi anche i possessori del modello intermedio con Core i5 lamentano di surriscaldamenti.

Bisogna considerare, inoltre, che il problema è sì diffuso, ma non presente su tutte le unità commercializzate. Al momento in cui scriviamo non sembra ci siano procedure software da eseguire per trovare una soluzione al problema o per arginarlo, se non la sostituzione in garanzia nella speranza di ottenere un modello esente dal difetto. Stando alle parole di Jarem, il team Surface di Microsoft è attualmente al lavoro sul problema.


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PRTG Network Monitor

scheda aggiornata 54 minuti fa

PRTG Network Monitor è un potente software per il monitoraggio della rete. L'applicazione consente di monitorare continuamente la disponibilità delle risorse di rete, misurare l'utilizzo della banda a disposizione e analizzare il flusso dei pacchetti, restituendo all'amministratore di rete dati estremamente importanti sotto forma di report.

Oltre ai report sullo stato dei nodi della rete, il programma offre la possibilità di configurare un sistema di avvisi che allerta l'amministratore di rete via sms o e-mail nel caso in cui si verifichino problemi o malfunzionamenti.

Per la visualizzazione dello stato delle rete sono disponibili ben 3 differenti interfacce: la più pratica è versatile è sicuramente l'interfaccia web, consultabile attraverso un qualsiasi browser web, ma in alternativa è possibile utilizzare una confortevole GUI per Windows o la versione mobile per iPhone.

Il software può essere utilizzato gratuitamente sia per uso privato che commerciale, ma in tal caso è possibile tenere sotto controllo solamente 10 nodi; per monitorare un numero più ampio di nodi è necessario acquistare una delle diverse licenze previste dal produttore. Ulteriori informazioni in tal senso sono disponibili sul sito ufficiale di PRTG Network Monitor.

Change Info:
Bugfix [EC]: Sensor gauges were missing in the Enterprise Console
Minor other fixes

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Il gamer non è più maschio: giocano più donne che ragazzi

Sebbene fino a pochi anni fa lo stereotipo del videogiocatore fosse indubbiamente di genere maschile, ad oggi risulta difficile tracciare un distinguo così netto. Secondo un nuovo studio operato da Entertainment Software Association (ESA), il 48% dei videogiocatori statunitensi è donna mentre, fra i gamer, sono più numerose le donne adulte che i minorenni maschi, da tempo ritenuti dagli sviluppatori come il target di massa a cui destinare i propri prodotti.

Un trend che hanno visto crescere progressivamente anche le software house: "Abbiamo visto un grande e rapido aumento dei giocatori di sesso femminile, su tutti i generi", ha detto Fredrik Rundqvist, produttore presso Massive Entertainment di Ubisoft SA. La società ha di recente dovuto eliminare la possibilità di giocare con un personaggio femminile su Assassin's Creed Unity, decisione che ha ricevuto non pochi dissensi da parte del pubblico femminile.

Si tratta solamente di un esempio che mostra come le donne e le loro richieste non possano più essere escluse in fase di sviluppo di un nuovo titolo, in quanto occupano una parte assolutamente corposa dell'intero mercato. Un altro sondaggio operato da Nielsen di recente specifica che le gamer preferiscono giocare su personal computer, dispositivi mobile e sulla console Nintendo Wii.

Statistiche ESA, videogiocatori e videogiocatrici

All'interno della documentazione dell'ESA troviamo ulteriori numeri interessanti del mercato: basandosi su rilevazioni condotte su 2.200 famiglie americane, il 44% degli intervistati gioca sul proprio smartphone e il 33% su un "dispositivo wireless". Su mobile dominano i generi casual, che occupano il 46% delle preferenze, mentre il 31% sono puzzle e giochi da tavolo. Solamente il 15% dei giocatori preferisce giochi d'azione, sportivi, di ruolo e MMO su mobile.

I videogiocatori più incalliti probabilmente vorrebbero disquisire sulla definizione di "gamer", ritenendo poco opportuno inserire sotto l'etichetta qualcuno che gioca esclusivamente via mobile. Tuttavia, statistiche di questo tipo considerano gamer chiunque abbia a che fare con un videogioco e, letteralmente, non hanno tutti i torti, sebbene siano preferibili statistiche separate per le diverse categorie.

Riportiamo di seguito gli altri numeri del report dell'ESA: il giocatore ha una media di 31 anni, e il 39% degli intervistati ne ha oltre 36. Dal 2012 al 2013 sono cresciute del 32% le donne videogiocatrici oltre i 50 anni e, complessivamente, il gamer medio utilizza videogiochi da 14 anni.


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Kit memoria DDR4 da G.Skill, per sistemi Haswell-E

Written By Kom Limpulnam on Senin, 25 Agustus 2014 | 15.10

Anche la taiwanese G.Skill ha anticipato alcune informazioni sulla propria prossima generazione di memorie DDR4 da abbinare ai processori Intel Haswell-E, modelli top di gamma per sistemi desktop che debutteranno ufficialmente nel corso delle prossime settimane,

Ricordiamo come si tratti dei primi processori desktop dotati di controller memoria compatibile con moduli DDR4, del tipo quad channel e ufficialmente compatibile sino alla frequenza di clock di 2.133 MHz.

gskill_ddr4.jpg (69024 bytes)

G.Skill ha annunciato la disponibilità di vari moduli della famiglia Ripjaws, con kit dalle capacità variabili da 16 sino a 64 Gbytes e frequenze di clock che partono dai 2.133 MHz di default sino a raggiungere i 3.200 MHz nella versione di fascia più alta.

  • Kit da 16 a 64GB: DDR4-2133, timings 15-15-15-35 - tensione 1.2V
  • Kit da 16 a 64GB: DDR4-2400, timings 15-15-15-35 - tensione 1.2V
  • Kit da 16 a 64GB: DDR4-2666, timings 15-15-15-35 - tensione 1.2V
  • Kit da 16 a 64GB: DDR4-2800, timings 16-16-16-36 - tensione 1.2V
  • Kit da 16 a 32GB: DDR4-3000, timings 15-15-15-35 - tensione 1.35V
  • Kit da 32GB: DDR4-3000, timings 16-16-16-36 - tensione 1.35V
  • Kit da 16GB: DDR4-3200, timings 16-16-16-36 - tensione 1.35V

Notiamo come sino al modello DDR4-2800 siano proposti tutti i tagli, quindi versioni con 4 oppure 8 Gbytes di capacità per modulo in kit a 4 oppure 8 moduli. Passando ai modelli con clock massimo di 3.000 MHz e 3.200 MHz diminuisce la capacità massima a 32 Gbytes per kit, sino a 16 Gbytes per il kit top di gamma, obbligando ad un aumento della tensione di alimentazione dagli 1.2V di default delle specifiche DDR4 sino a 1.35V.

Al momento attuale non abbiamo indicazioni ufficiali sui prezzi di queste memorie, ma trattandosi di memorie di nuova generazione sono da attendersi prezzi tutt'altro che contenuti indicativamente a partire da 250,00€ per un kit con 4 moduli da 16 Gbytes di capacità complessiva.


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AMD conferma il debutto della scheda Radeon R9 285 e delle nuove GPU FX

In occasione dell'evento di celebrazione dei 30 anni di attività nel settore della grafica, AMD ha ufficialmente confermato alcune informazioni emerse come indiscrezioni nel corso della scorsa settimana. La prima novità riguarda la scheda Radeon R9 285, modello che debutterà ufficialmente sul mercato il prossimo 2 Settembre.

Per questo nuovo modello troveremo GPU nota con il nome in codice di Tonga, un modello derivato da quello Tahiti utilizzato dalle schede Radeon HD 7900 e Radeon R9 280. La GPU integra 1.792 stream processors, al pari del modello R9 280, mentre il sottosistema memoria vede 2 Gbytes di moduli GDDR5 abbinati a bus da 256bit di ampiezza contro i 3 Gbytes su bus a 384bit della scheda Radeon R9 280.

A bilanciare le inferiori specifiche tecniche del modello Radeon R9 285 dal versante memoria video rispetto a quello R9 280 troviamo frequenze di clock incrementate. La nuova proposta basata su GPU Tonga vanta un consumo tipico inferiore, 190 Watt contro i 250 Watt della scheda Radeon R9 280. Più contenuto anche il prezzo ufficiale, pari a 249 dollari contro i 279 dollari del modello Radeon R9 280. Segnaliamo come la GPU Tonga implementi supporto alla tecnologia AMD True Audio, oltre alla gestione della tecnologia CrossFire di tipo XDMA quindi senza cavo di connessione tra le schede.

Secondo annuncio fatto da AMD durante l'evento di questo fine settimana è quello delle due nuove CPU FX-8370 e FX-8370E, modelli con architettura a 8 core per schede madri dotate di socket AM3+. La tabella seguente riassume le principali caratteristiche tecniche di queste due proposte a confronto con le altre CPU AMD della famiglia FX così come ora disponibili:

Modello

Clock base Clock Turbo TDP Core Cache L2 Cache L3 Prezzo attuale Prezzo 1 Settembre
FX-9590 4,7GHz 5GHz 220W 8 8MB 8MB 299$ 215$
FX-9370 4,4GHz 4,7GHz 220W 8 8MB 8MB 219$ 199$
FX-8370 4,1GHz 4,3GHz 125W 8 8MB 8MB - 189$
FX-8370E 4,1GHz 4,3GHz 95W 8 8MB 8MB - 189$
FX-8350 4GHz 4,3GHz 125W 8 8MB 8MB 189$ 169$
FX-8320 3,5GHz 4GHz 125W 8 8MB 8MB 149$ 139$
FX-8320E 3,5GHz 4GHz 95W 8 8MB 8MB - 139$
FX-8300 3,3GHz 4,2GHz 125W 8 8MB 8MB - -
FX-6350 3,9GHz 4,2GHz 125W 6 6MB 8MB 129$ 119$
FX-6300 3,5GHz 4,1GHz 95W 6 6MB 8MB 109$ 99$
FX-4350 4,2GHz 4,3GHz 125W 4 4MB 8MB 119$ 95$
FX-4320 4GHz 4,2GHz 95W 4 4MB 8MB - -
FX-4300 3,8GHz 4GHz 95W 4 4MB 8MB 99$ 95$

La unica differenza tra le due nuove CPU riguarda il TDP, che è pari ai 125 Watt standard per il modello FX-8370 mentre scende a 95 Watt per quello FX-8370E. Ultima novità annunciata da AMD riguarda una estensione del proprio programma Never Settle, con il quale gli acquirenti delle schede video della famiglia Radeon possono ottenere in bundle dei titoli 3D. In particolare sono ora disponibili 4 nuovi giochi riscattabili attraverso i voucher forniti con le schede: Star Citizen, Alien: Isolation, Space Run e Habitat.


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Intel al lavoro sulla seconda generazione dei sistemi NUC, i piccoli PC integrati

Grazie alle informazioni pubblicate dal sito Fanlesstech.com emergono dettagli sulla prossima generazione di mini-PC Intel della famiglia NUC, sistemi di dimensioni estremamente contenuti che vengono venduti quali kit da Intel con scheda madre, processore, chassis e alimentatore da integrare con la configurazione di memoria di sistema e di storage dati preferiti dall'utente.

Da segnalare in particolare la famiglia di sistemi indicata con i nomi di Rock Canyon e Wilson Canyon, basati su processori della famiglia Broadwell. Per questi sistemi verranno utilizzate le declinazioni Core i3 e Core i5 di questi processori, abbinandovi modelli con TDP massimo contenuto in 15 Watt.

A differenza dei modelli NUC sino ad ora presentati sul mercato per queste nuove generazioni Intel avrebbe previsto due differenti dimensioni di chassis: la base è identica mentre cambia l'altezza complessiva così da poter ospitare un maggior numero di componenti. Quello di più elevate dimensioni potrà abbinare ad un'unità SSD di tipo M.2 anche un tradizionale hard disk meccanico da 2 pollici e 1/2; quella standard invece sarà limitata alla sola unità SSD in formato M.2.

Non dovrebbero mancare anche versioni dotate di processori della famiglia Celeron, indicate con i nomi di Pinnacle Canyon e Forest Canyon. In questo caso il set di funzionalità accessorie implementato sarà inferiore ai modelli di fascia più alta, così da poter contenere il costo complessivo.

I sistemi NUC spiccano per il buon connubio tra design elegante e dimensioni contenute, ma per loro natura non possono mettere a disposizione dell'utente una flessibilità dei componenti pari anche solo a quella delle schede madri Mini-ITX. Non è possibile ad esempio utilizzare una scheda video dedicata su slot PCI Express e le configurazioni di storage accessibili sono limitate. Tutto questo è compensato dalla facilità di installazione in qualsiasi ambiente, compresa anche il poter montare tramite staffa VESA il proprio NUC direttamente dietro lo schermo così da celarlo completamente alla vista.


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Acer Chromebox CXI: solo 180$ per il PC desktop con Chrome OS

Written By Kom Limpulnam on Minggu, 24 Agustus 2014 | 15.10

Acer Chromebox CXI è un nuovo PC desktop dalle dimensioni compatte presentato dalla divisione americana della società lo scorso giovedì. A differenza di molte altre Chromebox (che usano SoC ARM), Acer si affida alla tecnologia Intel per la sua nuova creatura, che viene piazzata allo stesso tempo ad un prezzo di listino molto vantaggioso: 180$ sul mercato americano.

Acer Chromebox CXIAcer Chromebox CXI

Nello specifico, Chromebox CXI utilizza un processore Intel Celeron 2957U, dual-core da 1,4GHz con architettura Haswell. Come è possibile vedere dalle immagini, il mini-PC desktop offre due porte USB 3.0 sul lato frontale insieme ad un lettore di schede di memoria. Sul retro troviamo ulteriori 2 porte USB 3.0, una porta Ethernet, un alloggiamento per un'antenna Wi-Fi, e connettività DisplayPort e HDMI per il monitor esterno.

Due porte USB possono essere utilizzate per caricare la batteria di un dispositivo esterno anche a sistema spento. Grazie all'unità SSD da 16GB integrata, Acer garantisce un avvio del sistema in soli 8 secondi. Il volume della scocca è pari a 0,6 litri, con dimensioni estremamente ridotte: si parla di 16,5 x 13 x 3,3 cm. L'alimentatore esterno fornito da Acer è da 65W, mentre il sistema verrà mosso naturalmente da Chrome OS di Google.

Acer Chromebox CXI

Chromebox CXI può essere inoltre installato sul retro di monitor compatibili con lo standard VESA, in modo da risultare sostanzialmente invisibile sulla scrivania. Del sistema sono previste due varianti la cui unica differenza è data dal quantitativo di RAM installato: Acer Chromebox CXI-2GKM sarà proposto nel mercato statunitense a 179,99$ e avrà 2GB di RAM, mentre la versione con 4GB di RAM, Chromebox CXI-4GKM, avrà un prezzo al pubblico consigliato di 219,99$.

I due computer verranno commercializzati negli Stati Uniti e in Canada a partire dagli ultimi giorni di settembre, mentre non sono stati menzionati dalla società i piani per la loro esportazione in altri mercati.


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Archos 80 Helium 4G è il primo tablet 4G economico

L'obiettivo di Archos è sempre stato quello di offrire dispositivi mobile caratterizzati da prezzi estremamente popolari. La società ha svelato il nuovo 80 Helium 4G con il quale consegna le nuove reti al segmento di fascia bassa del mercato dei tablet, con un prezzo di 199€.

Archos 80 Helium 4G

Al suo interno troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 400 MSM8926, con support LTE fino a una velocità massima di 150Mbps in download. Il SoC viene supportato da 1GB di RAM e 8GB di storage integrato espandibile tramite microSD. Presenti inoltre due fotocamere da 2 e 5MP (video da 720p) e l'accesso alle applicazioni su Google Play Store.

Archos 80 Helium 4G si caratterizza inoltre per un display LCD IPS da 8" a risoluzione 1024768 (pertanto con aspect-ratio da 4:3).

"Archos 80 Helium 4G propone tutto ciò che la società rappresenta: offrire tecnologia all'avanguardia ad un prezzo accessibile per il mercato di massa", commenta Loic Poirier, CEO del produttore francese. "Siamo orgogliosi di essere i primi produttori ad offrire tablet 4G ai nostri clienti a prezzi accessibili, così come abbiamo fatto in precedenza con i nostri smartphone 4G".

Archos 80 Helium 4G

Grazie al design in alluminio, il tablet è spesso 9,2mm e pesa 430g, di cui 71 dovuti alla batteria ai polimeri di litio da 3.500mAh stipata al suo interno. Il tablet è mosso naturalmente da Android, in versione 4.3 Jelly Bean.

Archos 80 Helium 4G è già disponibile in Italia a partire da 199€ sul sito ufficiale e presso i rivenditori autorizzati.


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Leica M-P, più prestazioni per l'evoluzione della M Typ 240

Leica ha fatto debuttare quasi sotto silenzio la nuova Leica M-P, ultima evoluzione e attuale top di gamma del sistema a telemetro M. Il nome completo è M-P Typ 240, e sottolinea la stretta parentela con la M Typ 240 da cui deriva.

La M-P rappresenta, in effetti, solo un affinamento del precedente modello, con poche modifiche tangibili. La principale di queste è il raddoppio della memoria buffer, da 1 a 2 GB, il che le consente di essere - parole di Leica - "due volte più veloce nel catturare immagini in sequenza". In realtà, la cadenza di scatto rimane esattamente la stessa del modello precedente, 3 fps, ma ora la raffica passa dagli 8 scatti della M al riempimento del buffer da 2 GB (il DNG non compresso occupa circa 48 MB).

La copertura del display posteriore in Gorilla Glass della M è stata qui sostituita da un cristallo zaffiro resistente ai graffi, "praticamente indistruttibile" secondo il costruttore, e dotato di copertura antiriflesso da ambo i lati. Inoltre, è stata aggiunta una levetta per la selezione delle cornici di inquadratura all'interno del mirino. Tre cornicette simulano l'inquadratura per le ottiche 28/90mm, 35/135mm, 50/75mm.

A livello estetico, la M-P è ancora più discreta della precedente, tanto da rinunciare al noto "bolino rosso" in favore di una semplice scritta sulla calotta superiore. Per usare ancora una volta le parole del costruttore, "perfect understatement".

Tutto il resto è rimasto inalterato rispetto alla M, a cominciare dal gruppo sensore-processore d'immagine che vede ancora protagonista il CMOS da 24 Mpixel Leica MAX 24 MP e il processore Maestro. Il nuovo modello costerà circa 1000 dollari più della M Typ 240.       


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Nuovi supporti BD-DSD, fino a 200GB su singolo disco

Written By Kom Limpulnam on Kamis, 21 Agustus 2014 | 15.11

La Blu-ray Disc Association ha annunciato il completamento delle nuove specifiche Blu-ray Disc Double Sided Disc (BD-DSD) che consente di registrare fino a 200GB di informazioni su dischi Blu-Ray a doppia faccia per impieghi di tipo professionale.

Le specifiche sono state sviluppate con l'intenzione di dare vita a supporti di storage che operino con sistemi di grandi dimensioni per la gestione di grossi moli (petabyte) di dati e offrire un'alternativa affidabile e più economica dei sistemi di storage a nastro o basati su hard disk presenti nei datacenter.

Kei Yamashita, presidente della DSD Task Force della Blu-ray Disc Association, ha commentato: "Con l'esplosione dei servizi social media, lo spostamento verso i servizi di cloud computing e la digitalizzazione delle nostre vite lavorative e private, i requisiti istituzionali per lo stoccaggio delle informazioni sono semplicemente sconvolgenti. Le nuove specifiche BD-DSD possono offrire un modo economicamente molto efficace e affidabile per rispondere a queste esigenze, offrendo al contempo ai produttori di BD-DSD la capacità di realizzare soluzioni che possano ridurre l'impatto ambientale dei datacenter".

Affidabilità anzitutto per l'assenza di contatto fisico tra supporto e testina di lettura/scrittura durante le operazioni, cosa che invece avviene sia con i supporti a nastro sia con gli hard disk. Ma i vantaggi sono anche altri: secondo una serie di valutazioni condotte su un disco a singola faccia, i costi operativi per un sistema di storage di classe 100 terabyte potrebbe essere sensibilmente ridotto usando i nuovi BD-DSD rispetto alle attuali soluzioni offerte dal mercato grazie alla riduzione dei consumi energetici sia strettamente operativi sia quelli per il raffreddamento, con un conseguente abbassamento delle emissioni di anidride carbonica.

I dischi BD-DSD saranno per lo più implementati in cartucce da decine o centinaia di dischi, permettendo ai datacenter di usare più cartucce per creare sistemi capaci di gestire petabyte di dati con un singolo array. Le cartucce possono essere collocate in funzione da un braccio robotico e una volta montato i tempi di accesso del disco sono simili a quelli di un sistema di storage basato du hard disk e sensibilmente inferiori a quelli di un sistema a nastro.


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Samsung Galaxy Note 4: fra gli accessori anche una cover ad ultrasuoni

Il prossimo 3 settembre Samsumg toglierà i veli dal phablet di nuova generazione: Galaxy Note 4. Insieme ad esso sarà molto probabile il lancio di tutta una serie di accessori specifici e fra questi, secondo SamMobile, vedremo una Ultrasonic Cover, una custodia ad ultrasuoni pensata per utenti non vedenti.

Samsung Galaxy Core Advance, Ultrasonic Cover

Grazie al sensore ad ultrasuoni integrato, infatti, la cover sarà in grado di informare il possessore del dispositivo circa la presenza di oggetti vicini. L'utente potrà impostare il livello di sensibilità fra tre soglie differenti, basandosi sulla distanza degli oggetti da monitorare. La Ultrasonic Cover di Galaxy Note 4 non rappresenta il primo prodotto della categoria da parte di Samsung.

Galaxy Core Advance, nello specifico, è uno smartphone che viene proposto con numerosi accessori per utenti con disabilità fisiche, fra cui una Ultrasonic Cover estremamente simile come concetto alla nuova che verrà probabilmente annunciata nei prossimi giorni con il phablet. Al momento sembra che Samsung stia sviluppando la cover esclusivamente per Galaxy Note 4, e non sono previsti altri modelli per altri smartphone della società.

Sul sito SamMobile è possibile leggere la descrizione ufficiale del prodotto (ottenuta da fonti interne alla società), che si pone solamente come complemento agli accessori tradizionali necessari per gli utenti ipovedenti. La Ultrasonic Cover sarà svelata all'interno dell'evento Unpacked 2014 Ep. 2 a Berlino il prossimo 3 settembre, insieme al prossimo Galaxy Note 4.


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Windows 7 Manager

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility che guida all'ottimizzazione dei parametri di funzionamento del sistema operativo Windows 7. Queste le principali caratteristiche tecniche del programma, così come indicate dallo sviluppatore:

  • Perfect the font UI for high DPI.

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ICQ

Written By Kom Limpulnam on Rabu, 20 Agustus 2014 | 15.11

scheda aggiornata 1 ora fa

Instant messenger estremamente completo. Alla tradizionali funzioni di invio e ricezione messaggi o files. si affinca la possibilità di instaurare un contatto in chat privata con un proprio contatto. Sono state introdotte innovative funzioni per la gestione della telefonia basata su protocollo IP. E' inoltre possibile inviare sms a telefoni cellulari. L'interfaccia grafica è semplice, intuitiva e può essere ottimizzata in due versioni: semplice (a disposizione le funzioni base) o avanzata (adatta ad utenti un pò più esperti.


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Nikon D810: riparazione gratuita per chi soffre di punti luminosi sulle lunghe esposizioni

Ultimamente pare che le ciambelle full frame a Nikon non riescano tutte con il buco. Dopo la scia di polemiche e arrabbiature degli utenti dati dalla vicenda della polvere sul sensore di Nikon D600, polvere in arrivo dal meccanismo di scatto della fotocamera e quindi non addebitabile a incuria da parte degli utenti, arriva ora una nota di servizio riguardante Nikon D810, reflex che pone Nikon in cima al podio della risoluzione con i suoi 36 megapixel.

Nikon ha ricevuto alcuni messaggi da parte dei suoi utenti che segnalavano l'apparizione di circoli luminosi in caso di lunghe esposizioni o di immagini riprese con l'area immagine regolata su crop 1.2x (30x20): la casa giapponese ha analizzato la questione e riscontrato che le segnalazioni degli utenti sono effettivamente il segnale di un problema che affligge alcuni lotti delle Nikon D810 vendute.

Nikon mette a disposizione i suoi centri assistenza per la risoluzione del problema in modo gratuito. La pagina di supporto europeo, in lingua italiana, offre un tool per verificare se la propria fotocamera possa essere affetta dal problema, facendo un controllo del numero di serie della stessa. Il tool è raggiungibile direttamente a questo indirizzo.

È possibile fare anche un controllo visivo prima di procedere con l'inserimento del numero di serie online: le fotocamere con un punto nero nell'attacco per treppiede nella parte inferiore del corpo macchina della fotocamera, come quello mostrato nella foto qui sopra, sono già state ispezionate e modificate in modo che questo problema non si presenti. Pertanto, se la fotocamera presenta un punto nero, potete continuare a utilizzarla senza problemi, anche se il relativo numero di serie è incluso fra quelli indicati sopra.

Per risolvere il problema il centro assistenza modificherà alcuni valori di regolazione del sensore di immagine e aggiornerà il firmware della fotocamera. Come però evidenziato dalla nota di servizio: "Successivamente, la presenza di punti luminosi nelle esposizioni lunghe e nelle immagini acquisite con Area immagine impostato su 1,2× (30×20), risulterà ridotta. Poiché la risoluzione e la nitidezza dell'immagine sono state aumentate con la D810, anche dopo la risoluzione del problema da parte del centro di assistenza, i punti luminosi potrebbero risultare più visibili con esposizioni più lunghe di 30 sec. rispetto alle immagini acquisite con le precedenti fotocamere con lo stesso tempo di esposizione. In questo caso, è possibile ridurre ulteriormente i punti luminosi impostando la funzione NR su esposizioni lunghe della D810 su Sì. Per ulteriori informazioni, consultare il manuale delle istruzioni a pagina 124 / 299."


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Si chiude un'era: Steve Ballmer lascia il CdA di Microsoft

Steve Ballmer ha rassegnato le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Microsoft, recidendo così anche l'ultimo legame ufficiale con la compagnia che ha condotto per quattordici anni. Si tratta di un annuncio che giunge comunque non inatteso e che pone fine ad un importante capitolo nella storia dell'azienda.

E', di fatto, l'epilogo naturale di un percorso avviato nell'agosto del 2013 quando Ballmer annunciò la decisione di rimettere il mandato di CEO nelle mani della compagnia, la quale ha trascorso un periodo di sei mesi per trovare il successore più indicato, poi individuato a febbraio nella figura di Satya Nadella, già vicepresidente esecutivo della divisione Cloud and Enterprise per la stessa Microsoft.

Sin dal giorno dell'annuncio del suo passo indietro Ballmer ha tenuto un profilo piuttosto basso, evitando particolari esposizioni ai media. Ballmer nel frattempo è diventato il nuovo proprietario della squadra NBA Los Angeles Clippers (con un operazione del valore di 2 miliardi di dollari), alla quale ora potrà dedicarsi con l'impegno necessario.

"Data la mia fiducia [nell'attuale corso della compagnia n.d.r.] e la moltitudine di nuovi impegni che sto prendendo, credo sia impratico per me continuare a servire nel consiglio, ed è meglio farsi da parte. L'autunno sarà frenetico tra l'insegnamento e l'avvio della stagione NBA, quindi la mia dipartita dal consiglio ha effetto immediato. Mi manca Microsoft, ne sono stato parte per 34 anni e lo sarò per sempre" ha dichiarato Ballmer in una lettera rivolta direttamente a Satya Nadella, suo successore alla guida del colosso di Redmond.

Quello di Ballmer, tuttavia, non sembra un addio senza possibilità di appello. L'ex-CEO di Microsoft, anzi, lascia intendere che continuerà a dare un qualche tipo di supporto dietro le quinte: "Adoro leggere cosa succede nell'azienda. Contate su di me per idee e spunti. L'azienda si sposterà verso vette più altre. Terrò molto alla mia quota di proprietà e la sfrutterò. Prometto di supportare ed incoraggiare l'audacia del management mediante il mio ruolo di investitore in ogni modo che posso".

Nadella in una pubblica lettera di risposta ha ringraziato Ballmer per l'operato all'interno dell'azienda: "Sebbene i tuoi spunti e la tua condotta mancheranno immensamente al consiglio, comprendo e appoggio la tua decisione. Nell'intraprendere il tuo nuovo viaggio sono certo che porterai nelle tue nuove imprese lo stesso coraggio, la stessa passione e la stessa influenza che hai portato in Microsoft e ti auguriamo un incredibile successo. Non vedo l'ora di poter collaborare con te come azionista".

E' possibile che la presenza di Ballmer nel consiglio di amministrazione dopo la sua sostituzione nel ruolo di CEO abbia portato a qualche situazione spiacevole, specialmente a fronte della nuova direzione che Nadella sta cercando di imprimere alla compagnia.

Qualche velata allusione può essere colta in un passaggio della lettera di Ballmer: "Microsoft dovrà essere coraggiosa e fare grandi scommesse per avere successo in questo nuovo scenario. Realizzare software grandioso è un risultato incredibile e vendere software è stato un affare straordinario. Nel mondo mobile-first, cloud-first, lo sviluppo del software è un'abilità chiave, ma il successo richiede lo spostarsi verso la monetizzazione tramite le sottoscrizioni di aziende, i margini lordi dell'hardware e il fatturato pubblicitario. Realizzare questo cambiamento e gestire al contempo le attività software esistenti richiede un coraggio e un'audacia che credo il team dirigenziale abbia. Il nostro consiglio di amministrazione deve appoggiare e supportare questa audacia perché gli azionisti possano avere il miglior ritorno da Microsoft. Tu devi condurre tutto ciò".


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AVG Antivirus Free

Written By Kom Limpulnam on Selasa, 19 Agustus 2014 | 15.10

scheda aggiornata 1 ora fa

Versione 2014 freeware del famoso antivirus sviluppato da AVG Technologies. Le opzioni disponibili consentono una completa protezione del sistema da virus e malware; si segnala, oltre alla scansione in realtime, anche il controllo dei messaggi email in entrata e in uscita.

Di fatto questa versione non ha particolari e macroscopiche limitazioni rispetto alle release coperte da licenza commerciale; il supporto post vendita ovviamente non viene garantito ma comunque la disponibilità di svariata documentazione online dovrebbe sopperire alla mancanza.

La licenza gratuita è disponibile solo per impieghi personali o in ambito domestico.


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AMD Radeon R7 Solid State Drive, nuova linea di SSD per il gaming

Chi va alla ricerca di ottime prestazioni in ambito PC commetterebbe un grave errore a trascurare il sottosistema di archiviazione primario, scegliendo magari CPU e memorie molto performanti abbinati a un capiente ma lento hard disk tradizionale. Non è un segreto infatti che un Solid State Drive cambia completamente l'esperienza d'uso del proprio sistema, grazie a transfer rate molto elevati ma soprattutto a tempi di accesso che sono un migliaio di volte inferiori a quelli degli hard disk. 

AMD da tempo associa alla propria gamma di prodotti Radeon il concetto di velocità pensata per il videogiocatore, limitando il proprio range di azione a processori, memorie, APU, chipset e schede video. Unica eccezione è costituita da AMD Radeon RAMDisk, vista nell'ottobre del 2012, ovvero un sistema per allocare in memoria RAM parte dello storage primario al fine di sfruttarne le elevate velocità. Oggi AMD annuncia qualcosa di nuovo per il marchio, ovvero l'ingresso nel settore SSD grazie a una forte partnership con OCZ.

Le nuove unità AMD sono indicate dalla sigla Radeon R7 Solid State Drive e sono equipaggiate con controller Barefoot 3 e chip Toshiba A19 NAND Flash, come quelli visti sulle unità OCZ ARC 100 presentate la settimana scorsa. Alt: considerare i nuovi Radeon R7 come degli OCZ rimarchiati sarebbe un errore, poiché esistono delle differenze. Se è vero che controller e chip sono gli stessi, a cambiare sono le prestazioni, la garanzia, la dotazione e ovviamente la destinazione d'uso, più tagliata sui gamers per la gamma Radeon R7.

La cartella stampa mostra alcune differenze con gli SSD OCZ noti  e sottolineando come il posizionamento dei nuovi Radeon R7 si collochino a metà fra la serie Vertex 460 e la Vector 150, ovviamente di OCZ. Il controller è quello della versione Vector (clock a 397MHz), mentre i chip sono i nuovi A19nm Toshiba; rispetto a Vertex 460 la garanzia sale a 4 anni per un utilizzo che può arrivare a scambi di 30GB al giorno. Differenze davvero minime, invece, per quanto riguarda le prestazioni massime ma ricordiamo che ormai tutti gli SSD di un certo livello sono a ridosso dei limiti dell'interfaccia SATA 6Gbps, che equipaggia anche i nuovi AMD.

Come nella serie ARC 100 di OCZ ritroviamo ottime prestazioni in scrittura anche per il taglio più piccolo, a riprova di come i nuovi chip A19nm di Toshiba possano vantare prestazioni più elevate dei predecessori: sono ben 470 i MB al secondo dichiarati in scrittura per il taglio da 120GB, mentre per tutti la velocità in lettura è di 550MB/s. Le scritture dei tagli da 240GB e 480GB sono invece di 530MB/s, che ricordiamo essere dati dichiarati.

AMD dichiara che le maggiori prestazioni dichiarate rispetto ai modelli Vertex siano dovute ai nuovi chip, a un firmware ottimizzato e a una frequenza di clock del controller più elevata (397MHz contro 352MHz). La dotazione prevede un adattatore per slot da 3,5 pollici e il software Acronis per la clonazione di dischi. Occorre aggiungere ancora una cosa importante sulla garanzia, ovvero che i nuovi Radeon R7 SSD sono soggetti alla ShieldPlus Warranty di OCZ. Cosa significa questo? Nata con l'intento di semplificare le operazioni spesso complesse che si interpongono fra cliente e assistenza, questa particolare garanzia costituisce un plus davvero di pregio.

Non serve alcuna prova di acquisto (scontrino), prima di tutto, in quanto basta il serial number. In caso di problemi, si viene contattati dal customer care per un'indagine mirata a capire se l'unità è davvero difettosa o no. Qualora lo fosse, viene spedito immediatamente un SSD sostitutivo dello stesso taglio, con anche il bollettino pre-compilato e pre-pagato per rendere l'unità difettosa. I prezzi? Per ora si conoscono solo in dollari USA e non sono affatto male: $100,00 per il modello da 120GB,  $164,00 per il 240GB e $299 per il 480GB.


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Filezilla

scheda aggiornata 39 minuti fa

Semplice e intuitivo client ftp in grado di gestire contemporaneamente più sessioni di trasferimento supportando anche le opzioni di resuming. L'utente ha la possibilità di creare un elenco di indirizzi preferiti ai quali saranno anche associate le credenziali di accesso. Sul fronte della sicurezza supporta sessioni SSL e può essere utilizzato anche tramite proxy. Inoltre, per una più semplice gestione dei trasferimenti molte opzioni sono disponibili in drag and drop.

Qui di seguito le novità introdotte nell'ultima release:

  • Ability to resume Uploads/Downloads (if the server supports it)
  • custom Commands - Site Manager with folders
  • Keep Alive system
  • Timeout detection
  • Firewall support
  • SOCKS4/5 and HTTP1.1 Proxy support
  • SSL secured connections
  • SFTP support - Upload/Download Queue
  • Drag&Drop
  • Multi-language support
  • GSS authentication and encryption using Kerberos

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Le novità Razer al GamesCom

Written By Kom Limpulnam on Minggu, 17 Agustus 2014 | 15.10

Razer ha presentato due importanti novità al GamesCom: la nuova tecnologia Chroma e Razer Nabu. La prima gestisce un completo spettro di illuminazioni colorate personalizzabili per i dispositivi Razer abilitati. La funzione Chroma sincronizza tra differenti dispositivi colori e modelli di illuminazione attraverso un SDK aperto che permette agli sviluppatori di videogiochi di integrare effetti di illuminazione avanzati, personalizzabili per ogni gioco.

Razer aggiornerà la sua gamma di periferiche a partire dalla tastiera BlackWidow, dal mouse da gioco DeathAdder e dallle cuffie Kraken 7.1 con la nuovissima funzione Chroma (vedete le nuove versioni di queste periferiche nel video allegato a questa pagina). Le periferiche Razer abilitate per Chroma saranno disponibili a partire da settembre 2014.

C'è poi Razer Nabu, il primo vero social smartband che si distingue per essere uno smartwatch con le capacità dei bracciali fitness. Nabu mette insieme le funzionalità degli smartwatch, dei bracciali fitness e delle applicazioni social e di gamification, come spiega Jan Horak, PR Lead di Razer, nel video.

Razer Nabu entrerà in commercio nella stagione natalizia a un prezzo, ancora non definitivo, tra 50 e 100 euro.


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NVIDIA Shield Tablet al GamesCom 2014

NVIDIA quasi sullo stesso piano degli altri produttori di console. Era questa l'idea che emergeva al GamesCom, la fiera di Colonia nella quale NVIDIA ha puntato tutto o quasi sul suo nuovo Shield Tablet, recentemente annunciato.

Si tratta di un nuovo dispositivo dedicato al gaming. Dopo il fallimento della prima versione di Shield, cambia quasi tutti gli elementi portanti del dispositivo. L'estetica di Shield viene, infatti, confermata solo dal nuovo gamepad. Cuore del sistema sarà il chip Tegra K1.

Questo è un super-chip con GPU a 192 core basato sull'architettura NVIDIA Kepler. Oltre che sulla nuova versione dell'hardware, poi, il tablet NVIDIA sarà basato su alcuni dei servizi allo stato dell'arte già visti nel primo Shield, ovvero GeForce Experience e GameStream, il supporto che consente di fare lo streaming sul dispositivo portatile dei giochi processati da un PC desktop dotato di GPU GeForce.

Shield Tablet è già in commercio in Germania, mentre arriverà nel nostro paese il prossimo 20 agosto. Per la lista completa delle specifiche tecniche dello Shield Tablet cliccate qui.


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Raptr, il Facebook dei videogiochi

Raptr, il Facebook dei videogiochi

"Al GamesCom abbiamo intervistato Dennis Fong, il fondatore e CEO di Raptr, il nuovo servizio adesso integrato anche nei driver Radeon."

Dennis Fong è un ex pro-gamer che nel 2007 ha deciso di fondare Raptr, una società che si occupa di un software atto all'ottimizzazione dei giochi e delle componenti del PC e alla registrazione di filmati di gioco, all'interno di un contesto social.

Fong è stato definito "il Michael Jackson dei videogiochi" ed è stato inserito nella classifica dei 20 imprenditori di età inferiore ai 35 anni più influenti dalla rivista Red Herring. È stato il co-fondatore anche di Xfire, un instant messenger e social network per giocatori acquisito da Viacom nell'aprile 2006 per 102 milioni di dollari.

Nel 1997, inoltre, vinse la Ferrari 328 di John Carmack in un torneo a Quake.


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Nuovo Nexus 6, nome in codice Shamu, apparso nei primi benchmark

Written By Kom Limpulnam on Jumat, 15 Agustus 2014 | 15.10

Ormai è un dato di fatto, da qui al momento dell'annuncio ufficiale non potremo fare a meno di continuare a vedere online nuove indiscreazioni riguardo quello o quelli che potrebbero essere i nuovi prodotti Nexus. Per ora si tratta solo di voci legate al databese di un paio di benchmark diffusi in questi ultimi giorni, ma siamo certo che presto arriveranno i primi render e le prime conferme da parte di produttori di componenti.

Per ora restiamo su quello che è stato diffuso in queste ore. Dopo una prima notizia comparsa nel web un paio di giorni fa, in cui si dava la prima segnalazione dell'esistenza di un possibile Nexus 6, nome in codice Shamu, grazie ai risultati del benchmark GFXBench, è di queste ore un nuovo screenshot di AnTuTu che mostra dei dati completamente differenti.

L'unico dettaglio in comune, oltre al nome in codice, sembra essere legato al produttore che potrebbe essere Motorola. Le prime notizie parlavano infatti di un dispositivo dotato di un display da 6 pollici a risoluzione FullHD mentre i nuovi rumors vorrebbero per questo Nexus 6 uno schermo da "solo" 5.2 pollici a risoluzione QHD, ovvero 2560x1440 pixel. Il processore dovrebbe poi ora essere uno Snapdragon 805 da 2,6 GHz di frequenza operativa, coadiuvato da 3 GB di memoria RAM.

Non mancano dettagli sulle fotocamere, da 13 megapixel quella posteriore e da 2.1 quella frontale. Viene specificato anche il sistema operativo che, secondo questo screenshot di AnTuTu, sarà Android L già nativamente.

Ovviamente si tratta al momento ancora solo e soltanto di voci e gli screenshot dei benchmark potrebbero tranquillamente essere stati ritoccati. Non vogliamo quindi dare troppo peso a queste informazioni, anche se non saremmo certo dispiaciuti nel vedere un Nexus con questo hardware.


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Acer Chromebook 13 con Nvidia Tegra K1: si parte da 279 euro

Acer è uno di quei produttori che ha scommesso sul progetto ChromeOS: l'azienda taiwanese ora lancia la nuova versione del suo notebook da 13,3 pollici declinata in versione Full HD 1920x1080 pixel o con display 1366x768. La principale novità è però l'utilizzo della piattaforma Nvidia Tegra K1 che dovrebbe permettere di unire prestazioni e autonomia. Il SoC integra una CPU Nvidia Tegra K1 4-Plus-1, che unisce un processore quad-core ARM Cortex A15 a un core a più basso consumo energetico e a una GPU Kepler a 192 core. L'autonomia, misurata secondo il Google power_LoadTest, si attesta in 11 ore per la versione Full HD e in 13 ore per quella a risoluzione minore.

Per quanto riguarda i dati tecnici il notebook pesa 1,5 kg e contiene il suo spessore in 17 millimetri. Offre antenna Wi-Fi MIMO 2x2 e videocamera 720p per le videochiamate. Oltre alla grande portabilità, il prezzo è un'altra delle caratteristiche che può attirare utenti verso una soluzione Chromebook: Acer Chromebook 13 CB5-311, con display 1366x768, 2GB di RAM, 16GB di memoria a stato solido sarà reso disponibile nel corso di questo mese al prezzo di €279. Il modello 'top' con display Full HD, 4GB di RAM e 32GB di memoria viaggia invece a circa cento euro in più.


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Smartphone che si ricaricano con i suoni: la nuova frontiera è vicina

Smartphone che si caricano con il suono? Potrebbe essere questa la nuova frontiera per riuscire finalmente a farci arrivare a fine giornata senza il patema di vedere diventare rosso l'indicatore della batteria del nostro cellulare. Sono due i progetti che recentemente sono andati in tal senso: uno è un vero e proprio caricabatterie a ultrasuoni, in grado di cominciare a ricaricare il telefonino non appena si entra in una stanza dotata di tale tecnologia, l'altro è un protipo che trasforma il rumore ambientale in elettricità utile a dare nuova energia all'accumulatore interno del nostro telefono.

Il primo progetto è rappresentato da uBeam, una tecnologia che calca le scene da circa tre anni, ma che sembra sul punto di fare il grande salto verso il mercato, con la costruzione del primo prototipo pienamente funzionante. Contrariamente alle altre tecnologie di ricarica wireless, che richiedono quasi il contatto tra il terminale e la stazione di ricarica, in questo caso è sufficiente essere nella stessa stanza della base di ricarica affinché l'energia cominci a fluire verso il nostro terminale. La tecnologia, per il tipo di onde su cui si basa, non può attraversare i muri, ma ha una buona portata laddove non ci siano barriere fisiche. In pratica la base di ricarica trasforma l'energia elettrica in ultrasuoni; questi vengono trasmessi e intercettati dall'apposito ricevitore (al momento 'attaccato' al telefono, ma un domani forse integrato), che si occupa di riconvertire le onde sonore in elettricità, che viene utilizzata per ricaricare la batteria.

I ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno invece collaborato con Nokia - produttore che offre la ricarica wireless a induzione come opzione su alcui dei suoi terminali - per creare un prototipo che si spinge oltre e che è in grado di sfruttare il rumore per dare energia al telefono. Si tratta di un terminale circa delle dimensioni di un Nokia Lumia 925 riempito di nanogeneratori in grado di reagire alle vibrazioni dei suoni lo raggiungono creando elettricità. La tecnologia s basa su un concept presentato 4 anni fa da un gruppo di di ricercatori coreani e sfrutta al massimo il ben noto effetto piezoelettrico. La chiave del sistema è rappresentata da nanocavi di ossido di zinco in grado di produrre elettricità quando sottoposti a stress meccanici, in questo caso quelli rappresentati dalle deformazioni indotte dalle onde di pressione dei suoni li colpiscono.

Il team inglese ha spruzzato dell'ossido di zinco liquido su un foglio di plastica e ha poi creato i nanocavi con l'esposizione a calore e agenti chimici. Per raccogliere l'energia prodotta dai nanocavi è necessario che essi siano posti tra due contatti: negli esperimenti precedenti era stato usato l'oro, ma il gruppo dell'università di Londra è stato in grado di utilizzare l'alluminio, rendendo la soluzione molto meno costosa. la somma di tutti i nanocavi riesce, se esposta a suoni come il traffico, la voce umana e la musica, a produrre un voltaggio di 5V, sufficiente per caricare un telefonino. Ora speriamo di vedere presto passare il prototipo dalla fase sperimentale alla realtà commerciale, ma non ci sono ancora indicazioni in merito.


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Handevision IBELUX 40mm f/0.85 disponibile da B&H

Written By Kom Limpulnam on Kamis, 14 Agustus 2014 | 15.11

Handevision IBELUX 40mm f/0.85 disponibile da B&H

"L'obiettivo Handevision IBELUX 40mm f/0.85, il piccolo tele più luminoso oggi disponibile per mirrorless, è ordinabile presso B&H. Circa 2080 dollari, tasse escluse. "

L'obiettivo Handevision IBELUX 40mm f/0.85, il piccolo tele più luminoso per mirrorless, è da oggi disponibile presso B&H, il noto negozio di elettronica newyorkese da cui si riforniscono anche molti europei. Chi lo desidera, oggi potrà quindi procurarselo più facilmente, ordinandolo online al costo di circa 2080 dollari per tutti gli attacchi disponibili.

Ricordiamo che l'ottica è disponibile con attacco Micro Quattro Terzi, EOS M, Sony E-mount e Fujifilm X.
Le caratteristiche di base sono identiche per tutti gli attacchi: diaframma a 10 lamelle circolari che si chiude fino a f/22; corpo e ghiere interamente in metallo con ghiera di messa a fuoco dalla corsa insolitamente ampia (250°), ma necessaria per gestire la messa a fuoco con profondità di campo minuscole come quelle ottenibili a tutta apertura; minima distanza di messa fuoco pari a circa 75cm; dimensioni pari a 128x74mm (67mm il diametro filtri), per 1150g di peso; paraluce integrato.

Quello che cambia è ovviamente la focale equivalente per il sistema di proprio interesse. Si parte dai 60mm equivalenti per le APS-C Fujifilm e Sony, e si arriva agli 80mm equivalenti per il sistema MQT, passando per i 64mm della EOS-M.

Chi fosse interessato all'acquisto, non si faccia però ingannare dal favorevole cambio Euro/Dollaro dato che le tasse di importazione dagli USA, pari approssimativamente al 30% del valore, e le spese di spedizione, compensano ampiamente il cambio favorevole.    


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Batman Arkham Knight: ecco com'è al GamesCom

Batman Arkham Knight è presente con una demo di circa un'ora al GamesCom, l'importante fiera videoludica che si svolge in questi giorni a Colonia. Dopo aver provato la demo, vi proponiamo le nostre impressioni su quello che sembra uno dei giochi più promettenti in assoluto del 2015. Diciamo questo, principalmente perché Arkham Knight non è un semplice restyling del capitolo precedente della serie, come era avvenuto con Arkham Origins, ma un gioco nuovo con meccaniche inedite, nuove caratteristiche tecniche e maggiori potenzialità.

Nella demo Batman dà la caccia allo Spaventapasseri ma, per raggiungerlo, deve affrontare la sua nuova nemesi principale, ovvero l'Arkham Knight che dà nome al gioco. Ideato da Rocksteady congiuntamente a DC, questo personaggio è una sorta di alter ego di Batman, dal quale mutua alcuni elementi della tuta, ma in chiave militare. Rocksteady con questo già iconico personaggio vuole trovare un avversario degno di questo nome per il Cavaliere Oscuro, forte come lui al punto da essere quasi uguale a lui.

Batman aveva a che fare con cinque luogotenenti dello Spaventapasseri, la cui posizione era intercettabile tramite uno dei suoi gadget. Come al solito può spostarsi velocemente all'interno della location di gioco grazie al Bat-rampino. Non serve agganciarsi a una superficie per usarlo nuovamente, ma si può premere continuamente il tasto del Bat-rampino per volare praticamente su Arkham City.

Una volta dentro Batman si trova circondato da diversi scagnozzi, ma a quel punto può ricorrere al nuovo gadget di zecca di Batman Arkham Knight, ovvero la Batmobile. Basta richiamarla da un menu di selezione rapida per prenderne direttamente il controllo e farla pervenire nella location in cui si svolge il duello. Adesso Batman può salire a bordo della vettura e sparare con grande agilità alle sue minacce, mentre è protetto dalla fortissima carrozzeria del mezzo.

L'integrazione tra modalità di gioco tradizionali e guida della vettura è praticamente totale, al punto che non si avverte nessuna interruzione nel flusso di gioco quando si passa dall'una modalità all'altra. La vettura può essere richiamata in qualsiasi momento e il giocatore può sempre scegliere se servirsene per facilitare i combattimenti oppure se ricorrere, come al solito, a calci e pugni.

La Batmobile è disponibile nella classica versione da guida che in quella da combattimento. In questo secondo caso si può spostare anche lateralmente, il che consente di muoversi con grande precisione all'interno di scenari intricati che richiedono movimenti millimetrici per compiere salti su rampe o altri tipi di operazioni similari. Quando è nella modalità da battaglia la vettura può sparare raffiche di colpi o razzi, e spesso il giocatore è costretto a farlo, nella fattispecie quando si innescano combattimenti veicolari con altri mezzi con le stesse caratteristiche.

Potrebbe sembrare che queste fasi snaturino l'essenza di Batman Arkham, ma non è così perché fluide e divertenti, oltre che brevi e circoscritte a precise fasi di gioco. Inoltre, si sposano con un miglioramento tecnico a 360 gradi che consente al motore grafico, ancora Unreal Engine 3, di muovere più cose, di gestire mappe di gioco più ampie (anche grazie alla rinnovata capacità di calcolo delle nuove console), più poligoni e animazioni ancora più precise.

Quanto alle componenti di gioco tradizionali, Batman può adesso aprire le grate e percorrere i tunnel ai piedi delle minacce e provocare paura in loro. Dopo che i cattivi si vedono sbucare il pipistrello all'improvviso perdono il controllo delle loro armi e il tempo risulta rallentato. Batman può farli fuori rapidamente, in maniera ancora più spettacolare del solito, mentre il giocatore deve solamente angolare la telecamera verso la minaccia successiva. Dopo questa sequenza ci siamo un po' preoccupati per l'eccessiva semplificazione, e abbiamo chiesto al responsabile della presentazione se tali preoccupazioni fossero legittime. Lui ci ha spiegato di no, perché ci sono strumenti più potenti a disposizione di Batman ma anche sfide ancora più difficili da superare.

Il sistema di combattimento è naturalmente ancora l'elemento più riuscito di Batman Arkham. In questo capitolo risulta nettamente migliorato, segno che c'è stata una forte riscrittura di alcune meccaniche e non un semplice restyling come era avvenuto per il gioco precedente. Adesso, quando i nemici si avvicinano a certi elementi sensibili dello scenario, è possibile sfruttare questi ultimi per far loro del male. Ciò si può fare premendo contemporaneamente X e il quadrato sul pad della PS4. Ma Batman può anche rubare le armi dei suoi avversari e usarle per far loro male, all'interno di scene di combattimento a volte anche comiche, ma sempre adrenaliniche come vuole la tradizione.

A proposito di semplificazione, dobbiamo dire che questa demo era complicata come lo è sempre Batman Arkham nella misura in cui bisogna saper usare i tanti gadget a disposizione, interpretare bene gli scenari e amalgamare stavolta il tutto con la Batmobile. Questa può essere richiamata in qualsiasi momento, qualora si fosse in difficoltà, ma Batman può anche lasciarla improvvisamente e fiondarsi a folle velocità verso un appiglio o penetrare dentro una stanza con degli obiettivi sensibili infrangendone i vetri.

In una sequenza Batman si trova in una stanza circondato da nemici ed è proprio in questo momento che nella demo appare per la prima volta l'Arkham Knight. Fortunatamente oltre i nemici c'è la Batmobile, che ovviamente basta richiamare tramite l'apposto comando per aprire il fuoco su tutti gli avversari, senza minimamente macchiarsi le mani. Ovviamente l'arcinemico riesce a scappare in questa circostanza.

In definitiva, un Arkham Knight assolutamente convincente grazie alle nuove animazioni, ai nuovi avversari e al loro differente modo di comportarsi. Tutti elementi che, insieme a quelli citati nei precedenti paragrafi, rendono il gioco veramente nuovo e imprevedibile. Interessante anche l'aspetto tecnico, visto che il motore è in grado adesso di gestire spazi di gioco più ampi. Abbiamo notato solamente qualche perdita di frame e l'effetto tearing nei momenti più concitati, ma in Warner ci hanno rassicurato che tutto questo riguarda solamente la versione alpha del gioco e che quella definitiva sarà fluida come da tradizione per la serie.


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Samsung annuncia ufficialmente Galaxy Alpha, 4.7 pollici HD e cornice metallica

E alla fine, dopo mesi di rumors e immagini rubate, Samsung Galaxy Alpha è stato svelato ufficialmente. Il colosso coreano ha annunciato il proprio nuovo smartphone nel corso del pomeriggio di ieri. Si tratta di un terminale premium, dotato di una cornice realizzata in materiale metallico e che si appresta ad essere lo smartphone più sottile di tutta la linea Galaxy.

Galaxy Alpha è stato annunciato nel corso di un evento in Russia, che è anche il primo mercato nel quale il dispositivo verrà reso disponibile ai consumatori. Il profilo metallico e lo spessore ridotto, uniti ai 4,7 pollici di diagonale del display pongono il terminale in competizione diretta con quello che sarà il nuovo iPhone, anch'esso verosilmente realizzato in alluminio e dotato di un display da 4.7 pollici.

Cornice metallica a parte il nuovo Galaxy Alpha risulta molto simile a Galaxy S5 per quanto riguarda il design, con tasti fisici e connettori posti esattamente nelle stesse posizioni. Galaxy Alpha offre anche una back cover removibile attraverso la quale è possibile accedere a batteria e vano SIM.


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Tutti gli annunci su PS4 dal GamesCom

Written By Kom Limpulnam on Rabu, 13 Agustus 2014 | 15.10

La conferenza PlayStation è iniziata subito con uno strepitoso annuncio: Sony ha già venduto 10 milioni di PS4. Un numero che fa ancora più scalpore alla luce del fatto che Microsoft non ha annunciato niente di simile nella sua Press Conference, tenutasi invece nel pomeriggio di ieri.

La parte iniziale dell'evento è stata dedicata ai giochi indipendenti. Q-Games, lo studio responsabile di Pixeljunk, ha annunciato un nuovo progetto chiamato The Tomorrow Children. I giocatori impersoneranno dei personaggi in stile grafico cartoonesco, che vivono in un mondo alternativo ispirato dalla propaganda sovietica. Devono collaborare, costruire e combattere per riconquistare la libertà.

Arriverà su PS4 anche DayZ, il titolo Bohemia Interactive che ha già ottenuto i favori del pubblico di Steam. Dean Hall, presente sul palco del GamesCom, ha detto che la nuova versione di DayZ sarà potenziata con vari tipi di miglioramenti.

Ninja Theory, invece, ha annunciato Hellblade. Lo studio responsabile di Heavenly Sword, Enslaved Odyssey to the West e DmC Devil May Cry si concentrerà su un personaggio profondo che si trova a combattere in un mondo contorto. Si parla anche di combattimento brutale senza compromessi.

Hollowpoint sarà il nuovo gioco di Ruffian Games, lo studio responsabile di Crackdown 2. In questo caso si tratta di un titolo d'azione co-op che vede come protagonisti dei mercenari che possono reclutare e allenare degli agenti per affrontare delle missioni clandestine. Il gioco sarà prodotto da Paradox Interactive, il che fa pensare che possa arrivare anche sulle altre piattaforme.

In una carrellata di trailer che dava l'impressione di non finire mai, Sony ha poi annunciato Alienation, un nuovo shooter con visuale isometrica dallo sviluppatore di Resogun, e Tearaway Unfolded, ovvero la variante PS4 dell'apprezzato gioco per PS Vita.

Sul palco sono saliti anche importanti autori di videogiochi come Hideo Kojima e Michel Ancel. Quest'ultimo, autore di Rayman, ha da poco fatto sapere di essere al lavoro su un progetto parallelo a quelli che cura per conto di Ubisoft. Adesso si apprende che c'è lo zampino di Sony PlayStation e che Wild Sheep (questo il nome del nuovo studio di Ancel) sta sviluppando Wild. L'unico trailer che è stato mostrato finora vede un uomo e una donna vestiti di pelli di animali viaggiare attraverso colline erbose e valli innevate, accompagnati da uno scheletro ancora in vita.

Until Dawn, invece, era già stato annunciato al GamesCom 2012, ma torna anche in questa edizione della kermesse di Colonia, in una versione rivista e corretta e adattata a PS4. Si tratta di una storia horror in cui sarà possibile seguire le contorte vicende dalla prospettiva di differenti personaggi.

Sono stati confermati gli apprezzatissimi Journey e The Unfinished Swan anche in versione PS4, oltre che Infamous First Light. Nel trailer GamesCom di DriveClub, invece, sono apparse le nuove social challenge. È stata confermata la possibilità di invitare un amico che non possiede la copia del gioco a far parte di una sessione co-op, ma ci sarà un limite di due ore per questa modalità per giochi come Far Cry 4.

Annunciata anche la feature Share Play, che permetterà di dare il controllo della propria partita a un altro giocatore collegato tramite internet. Questo permetterà di aiutarsi nelle sezioni di gioco più ostiche, mentre i giocatori più bravi potranno far vedere come si superano certi punti. PlayStation Now, infine, non sarà lanciato in Europa prima del 2015. Vi ricordiamo che si tratta del servizio che consente di giocare i titoli per le vecchie console PlayStation senza possedere l'hardware appropriato, visto che i calcoli verranno smaltiti sul cloud tramite tecnologia Gaikai.

Insomma, la solita conferenza PlayStation anche per questo GamesCom. Uno spettacolo, più che informazione vera e propria. Si è trattato di assistere a una lunga carrellata di trailer, con l'evento GamesCom con il maggior numero di giochi in assoluto, come hanno rimarcato gli stessi dirigenti PlayStation. Ma forse un picco come è capitato nella conferenza della rivale Xbox, e ci riferiamo a Quantum Break ovviamente, qui è mancato.


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Nvidia annuncia cinque nuove schede della famiglia Quadro

Il noto produttore di GPU, e non solo, Nvidia ha rivelato nel corso della giornata di ieri un'intera nuova generazione di GPU Quadro. Con questa nuova serie di schede video Nvidia pomette un aumento delle prestazioni e della capacità di gestione dei dati fino al doppio più performante rispetto a quanto era in grado di fare la precedente generazione. Sono ben cinque le nuove Quadro annunciate e prendono i nomi di K5200, K4200, K2200, K620 e K420.

La GPU Quadro K5200 è una scheda video dual-slot dotata di 2304 CUDA cores e di 8GB di memoria GDDR5. La scheda richiede uno slot PCI-E 3.0x16 e offre un connetore DVI-I, un connettore DVI-D e una coppia di connettori DisplayPort 1.2. Si tratta di una GPU basata su architettura Kepler.

Nvidia Quadro K4200 è la scheda di livello appena sotto a K5200. Si tratta di una GPU a singolo slot dotata di 1344 CUDA cores e di 4GB di memoria GDDR5. K4200 richiede uno slot PCI-E 2.0x16 e offre un connettore DVI-I e due Display Port 1.2. Anche K4200, come il modello top, è basata su Kepler.

Passiamo alla fascia medio/bassa della nuova famiglia con K2200. Si tratta ancora di una GPA a slot singolo che richiede un PCI-E 2.0x16. Offre 640 CUDA cores e 4 GB di memoria GDDR5. In questo caso parliamo però di una scheda video basata su Maxwell e non più su Kepler come le precedenti proposte.

Riducendo ancora dimensioni e prestazioni giungiamo a K620, una GPU dotata di 384 CUDA cores oltre a 2GB di memoria DDR3. Come K2200 e K4200 richiede uno slot PCI-E 2.0 x16 ed è dotata di un connettore DVI-I e un singolo connettore DisplayPort 1.2. Come K2200 è basata su architettura Maxwell.

Concludiamo la nostr carrellata nella nuova lineup di schede con Quadro K420. Si tratta di una GPU dotata di 385 CUDA cores, di 1GB di memoria DDR3 e in possesso di un connettore DVI-I e un connettore DisplayPort 1.2. K420 è una GPU basata su architettura Kepler.

Le cinque nuove schede dovrebbero essere distribuite a partire dal mese di Settembre ma ancora non siamo a conoscenza dei prezzi di listino.


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Ecco il connettore USB 3.0 reversibile che sfida Lightning

L'USB 3.0 Promoter Gruop ha annunciato di aver finalizzato il design del nuovo connettore USB reversibile, ossia in grado di essere inserito nella presa in entrambi i sensi, al pari di quanto avviene con il connettore Lightning di Apple e a differenza di quanto accade ora con i connettori USB, che devono essere inseriti nel verso giusto per entrare nella presa. Pare che l'interesse dell'industria e dei consumatori sia elevata nei confronti di questo nuovo connettore, almeno secondo quanto riportato dal gruppo di lavoro che lo ha sviluppato.

Le dimensioni (8,4x2,6mm) sono di poco superiori a quelle di un conettore microUSB e quindi il nuovo connettore si presta ad essere utilizzato anche in prodotto mobile, che fanno di spessore e dimensioni ridotte un elemento chiave. Avevamo già parlato di questo connettore nelle sue incarnazioni preliminari dal CES di Las Vegas. Il nuovo connettore è compatibile con lo standard USB 3.1 e quindi capace di supportare trasferimenti fino a 10Gbps e di fornire alimentazione fino a 100W.

Naturalmente non è retrocompatibile con i connettori attuali, a partire dal Type-A diffuso su tutti i PC, notebook o desktop che siano, ma anche su caricatori e prese per la ricarica integrate in docking, scrivanie, auto: praticamente ovunque. La comodità del nuovo connettore sta nel fatto che sarà uguale su PC, notebook, tablet e smartphone e dovrebbe ridurre il numero di cavi che è necessario portare con sé oltre a permettere di inserire cavi 'alla cieca' senza dover 'azzeccare il verso'. In un primo periodo gli standard conviveranno sui prodotti che abbiano abbastanza spazio per farlo e prevediamo che l'era del connettore USB che tutti conosciamo non tramonterà tanto facilmente.


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