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Iperius Backup

Written By Kom Limpulnam on Kamis, 31 Juli 2014 | 15.11

scheda aggiornata 1 ora fa

Iperius Backup è la soluzione completa per la salvaguardia dei dati aziendali e per la protezione dei dati riservati. Le numerose funzioni, la sua flessibilità e i tanti tipi di backup ne fanno una utility a 360 gradi per backup e trasferimento di dati. Compatibile con Windows 8 e Server 2012, installazione come servizio, notifiche e-mail, copia dei file aperti, sincronizzazione e un numero incredibile di tipi di backup.

Iperius Backup può fare backup su svariati dispositivi, e include funzioni di Drive Imaging (disaster recovery), backup su Tape DAT e LTO, backup su NAS e RDX, backup su dischi esterni USB, backup di database SQL Server, MySQL, MariaDB, PostegreSQL e Oracle, Backup FTP (Upload e Download), compressione zip, sincronizzazione file e backup online su spazi Cloud Google Drive, OneDrive e Dropbox. Può inoltre eseguire backup di macchine virtuali VMware ESXi o Hyper-V

Novità di questa versione:

  • Download FTP: download automatico di file e cartelle multiple, con filtri avanzati sulle estensioni e la dimensione dei file
  • Upload FTP: possibilità di mantenere più backup incrementali
  • Nuova versione Home Premium (solo per i sistemi desktop)
  • Copia dei file aperti o in uso (VSS) ora nella versione Essential

Nuove caratteristiche

  • Installazione come servizio: interfaccia e funzionalità migliorate
  • Backup FTP (upload): ora il primo backup incrementale è più veloce
  • Diversi miglioramenti e ottimizzazioni

Bug risolti

  • Risolto un problema di impersonamento nell'esecuzione come servizio su Server 2003
  • Backup FTP: ora il carattere ":" viene gestito correttamente nel download da un server Linux
  • Risolto un problema nella sincronizzazione

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Chrome a 64-bit disponibile al download su Windows in versione beta

Oltre un mese dopo aver pubblicato Chrome 37 a 64-bit sui canali Dev e Canary, Google ne lancia la fase di beta, avvicinandosi pertanto sempre più alla versione finale. Chrome 37 beta è disponibile in questa pagina per tutti gli utenti, tuttavia potrebbero ancora essere presenti alcuni bug di minore entità (alcuni utenti hanno riportato problemi con l'implementazione HiDPI e con la gestione della memoria).

Google Chrome

Durante le prime settimane di giugno avevamo parlato delle novità di Chrome a 64-bit, che risultano essere particolarmente appetitose per tutti coloro che dispongono di un sistema a 64-bit. Il passaggio ai 64-bit permetterà al software di utilizzare un set di istruzioni più moderno, un compiler più efficiente e le nuove ottimizzazioni dei processori.

Negli ultimi mesi sono state parecchie le mosse di Google nel tentativo di svecchiare il proprio celebre browser web, ad esempio con l'introduzione del supporto a DirectWrite per display ad alta risoluzione, e adesso con il supporto a 64-bit. La società ha schematizzato i benefici dei 64-bit in tre punti principali, che riportiamo di seguito, mentre in questa pagina potete trovare la lista completa dei cambiamenti.

  • Velocità: i 64-bit permettono di sfruttare le più recenti ottimizzazioni dei processori e compilatori, un set di istruzioni più moderno, e una calling convention che consente ai registri di gestire rapidamente più parametri delle funzioni. Come risultato, la velocità è superiore, soprattutto nei contenuti grafici e multimediali, dove vedremo un miglioramento medio del 25% in termini di prestazioni.
  • Sicurezza: sfruttando le più recenti funzionalità dei sistemi operativi come High Entropy ASLR di Windows 8, Chrome sarà più affidabile anche in termini di sicurezza sulle piattaforme a 64-bit. I bit extra aiutano a difendere meglio il sistema contro tecniche di exploitation come JIT spraying, e a migliorare l'efficacia delle nostre feature di sicurezza come heap partitioning.
  • Stabilità: Per finire, si è osservato un marcato aumento della stabilità su Chrome a 64-bit rispetto alla versione a 32-bit. In particolare, la percentuale di crash dell'applicazione nel processo di rendering dei contenuti web è stata dimezzata rispetto alla versione a 32-bit di Chrome.

Chrome a 64-bit potrebbe essere disponibile in versione finale entro le prossime due settimane. Google ha rispettato le tempistiche con la nuova versione, attesa addirittura per il mese d'agosto. Il browser web è già disponibile su Linux da tempo in versione a 64-bit, mentre potrebbe arrivare in un prossimo futuro anche su Mac OS.


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Rilasciata la patch che mette finalmente a posto i problemi di stuttering di Watch Dogs

Ubisoft ha rilasciato una nuova patch per la versione PC di Watch Dogs che dovrebbe risolvere i problemi di stuttering di cui tantissimi utenti si sono lamentati al momento del lancio della versione di base del gioco. "Recentemente abbiamo risolto alcuni problemi alle prestazioni che portavano al verificarsi di un frequente effetto di stuttering mentre si giocava Watch Dogs", si legge in un thread sul forum Ubisoft.

Watch Dogs

"Lo stuttering durante il gameplay adesso dovrebbe essere ridotto, soprattutto quando si gioca con le texture a qualità Alta", dice ancora Ubisoft. "Tuttavia, per alcuni giocatori potrebbe permanere il problema dello stuttering con le texture a qualità Ultra".

D'altronde, se date uno sguardo ai commenti in quel thread, vi renderete conto che per alcuni persistono ancora problemi di stuttering e di prestazioni non soddisfacenti. Al momento del rilascio, Watch Dogs fece infuriare i giocatori PC proprio per questi problemi prestazionali, anche alla luce del fatto che il frame rate su console si manteneva solido.

La patch apporta altre correzioni: specificamente, ai messaggi relativi al NAT, per i PC dotati di differenti interfacce di rete, alla missione con il poker, alla weapon wheel quando si cerca di selezionare lo shotgun e alla fase di caricamento.


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Nuovo servizio in abbonamento da EA per Xbox One in stile PS Plus

Written By Kom Limpulnam on Rabu, 30 Juli 2014 | 15.11

Pagando un abbonamento da 5 dollari mesili o 30 annuali, i possessori di Xbox One saranno in grado di accedere a una lista di giochi EA senza alcun costo aggiuntivo. I primi giochi disponibili all'interno del programma di beta test saranno Fifa 14, Madden NFL 25, Peggle 2 e Battlefield 4.

Battlefield 4

Il programma sembra essere interessante nella misura in cui coinvolge giochi relativamente moderni, visto che i quattro elencati sono stati rilasciati nel 2014. Segna, inoltre, un enorme cambiamento rispetto al modello tradizionale di vendita dei giochi, i quali debuttano per 60 $ / 60 € e poi vengono rapidamente scontati.

Oltretutto, titoli come Fifa 14 e Battlefield 4 costano ancora oggi 60 € sull'Xbox Games Store. Per far parte del beta test, basterà semplicemente fare il login a Xbox Live quando il programma verrà lanciato, mentre l'abbonamento Xbox Live Gold non sarà un requisito obbligatorio.

Oltre ai giochi, gli abbonati di EA Access otterranno degli sconti del 10%per l'acquisto di qualsiasi contenuto digitale di EA attraverso Xbox One. Questo riguarda anche i futuri rilasci come Dragon Age Inquisition, NHL 15 o Fifa 15, così come i contenuti scaricabili. I membri potranno accedere alle demo dei giochi EA cinque giorni prima rispetto agli altri.

Si può acquistare il servizio EA Access direttamente da Xbox Live in formato digitale, ma è anche disponibile in quello fisico: via GameStop negli Stati Uniti, Amazon in Europa, e EB Games in Canada. In ogni caso, l'iniziativa, che ricorda le offerte Sony in ambito PlayStation Plus, rimane una prerogativa dei possessori di Xbox One.

Electronic Arts e Microsoft hanno uno stretto rapporto, volto a favorire le console della famiglia Xbox quando si tratta di rilasci in esclusiva temporale o di altri tipi di iniziative e di offerte sui giochi EA. Non sorprende, quindi, che le due aziende americane abbiano raggiunto un accordo che esclude i possessori di PS4.

Il programma è sicuramente interessante e potrebbe dare il via a una nuova forma di affiliazione tra utenti e produttori. Sembra trattarsi, finalmente, di una mossa lungimirante da parte di Microsoft per sostenere il business Xbox One.

Il tutto in un periodo certamente non positivo per Microsoft e per Xbox, all'indomani dell'annuncio dei licenziamenti. Mentre fervono i preparativi per l'ormai imminente GamesCom, la fiera teutonica che coinvolgerà tutti i protagonisti del mondo dei videogiochi, Microsoft è l'unico grosso produttore a non aver ancora annunciato i suoi piani per Colonia.


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Nuovi driver GeForce 340.52 WHQL da NVIDIA

Nuovo aggiornamento dei driver NVIDIA per schede video della famiglia GeForce, compatibili con i modelli a partire dalle schede GeForce 8 sino alle più recenti proposte della gamma GeForce 700. I nuovi driver introducono compatibilità con la console Shield Tablet, recentemente presentata da NVIDIA, aggiungendo a questa il supporto alle tecnologia GameStream per lo streaming dei giochi da PC direttamente a tablet Shield.

Oltre a questo i nuovi driver implementano specifiche ottimizzazioni prestazionali e qualitative per i nuovi titoli Metro: Redux e Final Fantasy XIV (Cina).

Il download è accessibile a questo indirizzo, mentre di seguito sono riportate le principali note fornite a corredo con i driver.

Novità dei driver GeForce Game Ready

Il nuovo driver GeForce Game Ready, release 340.52 WHQL, permette ai proprietari di soluzioni GeForce di continuare a sfruttare al massimo i propri videogame. Con questa release, i giocatori che usano soluzioni GeForce possono sfruttare la tecnologia GameStream per inviare in streaming i propri giochi per PC preferiti ai nuovi SHIELD Tablet o SHIELD Portable. Inoltre, questo driver WHQL Game Ready ti garantisce la migliore esperienza di gioco possibile per Metro: Redux e Final Fantasy XIV (Cina).

Game Ready
Migliore esperienza di gioco per Metro: Redux e Final Fantasy XIV (Cina)
  
SHIELD
Supporta la tecnologia NVIDIA GameStream™ sui nuovi SHIELD Tablet e SHIELD Portable

Tecnologia di gioco
Supporta la tecnologia GeForce ShadowPlay™ e GeForce ShadowPlay™ Twitch Streaming


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GeForce Experience

scheda aggiornata 40 minuti fa

GeForce Experience è un tool specificamente sviluppato per i sistemi dotati di GPU NVIDIA GeForce, grazie al quale è possibile impostare in modo automatico la migliore impostazione qualitativa per il proprio sistema con una ricca serie di titoli 3D.

Questo software permette quindi di andare oltre quelle che sono le impostazioni predefinite dal gioco nel momento in cui si lascia che sia quest'ultimo a selezionare in automatico le migliori opzioni. La risultante è una esperienza qualitativamente migliore, con frames al secondo più elevati e una migliore qualità video.

Di seguito le note fornite con la versione più recente:

GeForce Experience 2.1 Release Highlights

ShadowPlay

  • Adds in-game framerate counter
  • Shadow Mode can now be used with desktop capture
  • Adds push-to-talk functionality
  • Extends capture resolution up to 2500 x 1600
  • Improved audio synchronization when editing with Adobe Premier
  • Improved Twitch streaming stability
  • ShadowPlay on/off state now persists across self-update

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The Room, da gioco mobile a titolo in HD per PC

Written By Kom Limpulnam on Selasa, 29 Juli 2014 | 15.10

The Room, da gioco mobile a titolo in HD per PC

"Il puzzle rompicapo di Fireproof Games debutta da oggi su PC, in versione in alta definizione."

Da oggi è disponibile per PC la versione in alta definizione di The Room, un puzzle game precedentemente noto su piattaforme mobile.

Il titolo di Fireproof Games, in termini di periferiche di controllo, supporta sia il mouse, sia i comandi touch (come nell'originale versione mobile), ove il vostro PC abbia un touch screen. Lo sviluppatore garantisce una conversione assai fedele in termini di asset di gioco e un sontuoso restyling in HD: potete giudicare voi stessi nel trailer che trovate qui di seguito.

The Room è incentrato su delle puzzle-boxes, che dovremo cercare di aprire studiando i meccanismi presenti su di esse, per poter accedere ai segreti che custodiscono. Il titolo mobile ha avuto un grande successo, resta da vedere quanti giocatori PC daranno una possibilità a questo rompicapo.


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Nuovi HGST/WD Ultrastar SAS SSD enterprise con capienze fino a 1,6TB

Il panorama storage nel settore enterprise, quello delle macchine professionali e dei server, appare mai come ora frammentato in numerosissime opzioni. Esistono scenari in cui un hard disk tradizionale anche non velocissimo risulta il più adatto a soddisfare particolari esigenze (ad esempio grandi capienze a basso costo), mentre in altri è fondamentale poter contare su prestazioni che siano le più elevate possibile, ed ecco che entrano in scena SSD iper-specializzati.

Fra questi due scenari limite c'è di tutto, poiché il settore è molto complesso e richiede spesso delle configurazioni molto mirate e personalizzate. Non stupisce quindi che i produttori di SSD e hard disk offrano alla propria clientela business un vasto ventaglio di modelli per l'archiviazione dati, più o meno specializzate a fare questa o quella operazione. HGST, sussidiaria di Western Digital ha annunciato in questi giorni la disponibilità di ben tre serie Ultrastar SSD, pensate per scenari specifici con ottimizzazioni particolari a livello di controller.

WD HGST

Ad accomunare tutte le serie troviamo l'interfaccia SAS 12Gbps, form factor da 2,5" e spessore 15mm, 2 milioni di ore MTBF e 5 anni di garanzia, mentre due serie su tre vantano una capienza massima disponibile di ben 1,6TB. WD/HGST Ultrastar SSD800MH.B è la serie pensata per le massime prestazioni ed è disponibile in tagli compresi fra 100GB e 800GB; Ultrastar SSD1600MM è pensata invece per puntare alla massima longevità, con tagli compresi fra 200GB e 1,6TB.

Chiude la rassegna Ultrastar SSD1600MR, la cui destinazione d'uso sono gli scenari dominati dalle operazioni di lettura, con tagli che vanno da 250GB a 1,6TB. Le prestazioni dichiarate in lettura/scrittura possono arrivare a 1100MB al secondo, ma si tratta di un valore generico che può essere riferito al modello più performante del lotto.


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Il vero seguito 'spirituale' di Flappy Bird? È Timberman

Come Flappy Bird, Timberman è un gioco dalla grafica vecchio stile e dal gameplay semplicissimo. I giocatori, infatti, impersonano un corpulento boscaiolo e devono ininterrottamente fare a pezzi un albero, cercando di evitare i rami sulla destra e sulla sinistra del tronco. I giocatori sono semplicemente chiamati a decidere se vogliono stare sulla destra o sulla sinistra, in funzione della disposizione dei rami.

Timberman

Possono stabilire liberamente la velocità alla quale procedere, ma c'è un limite di tempo da rispettare se si vogliono ottenere delle buone prestazioni. Man mano che si va avanti nella progressione (anche se l'albero è apparentemente infinito) si ottengono punteggi più alti e si sbloccano nuovi boscaioli. Il ritmo diventa sempre più incalzante ed è sottolineato anche dalla musica, sempre più adrenalinica e appassionante.

Timberman è un gioco difficile e assuefacente come Flappy Bird, nella misura in cui diventa sempre più complicato migliorarsi. È basato su un modello di business molto simile a quello di Flappy Bird: ovvero, il software visualizza un messaggio pubblicitario per ogni morte, e le morti sono incredibilmente ricorrenti. Tra i boscaioli sbloccabili, inoltre, c'è anche Lazy Bird, con le medesime sembianze fisiche del mitico Flappy.

Timberman è sviluppato da un team polacco diretto da Pawel Kitajewski, che è riuscito a sfondare alla sua terza app. "Quando ho iniziato a lavorare a Timberman mi sono concentrato innanzitutto sull'eroe protagonista", ha detto Kitajewski a Business Insider. "Ho preferito evitare i soliti stereotipi, come zombi e cowboy e ho cominciato a pensare che questo personaggio non è stato in fin dei conti molto esplorato dalla letteratura cinematografica e videoludica".

"Ho provveduto poi a realizzare una semplice animazione di un boscaiolo che taglia un albero. Poi ho mandato i disegni al nostro programmatore e in tre o quattro giorni l'app era pronta".

Timberman

Subito dopo il rilascio l'app aveva già scalato le classifiche in Polonia e Russia, conquistando agevolmente la prima posizione nei rispettivi App Store. Timberman è stato rilasciato l'8 maggio e dopo una settimana è arrivato a 50 mila download al giorno. Successivamente, il rate di download ha cominciato a diminuire lentamente.

"Quindi abbiamo pensato che l'app avesse esaurito il suo potenziale e che fosse inevitabilmente destinata al declino", dice ancora Kitajewski. Ma è successo il contrario. Timberman ha infatti conquistato la prima posizione nella classifica delle app gratuite più scaricate negli Stati Uniti e oggi va avanti con un rate di 600 mila download al giorno.

"Quando ho capito che Timberman stava andando bene mi sono prenotato una vacanza per l'India", continua Kitajewski su Business Insider. "Mi piace viaggiare perché stimola la creatività. Se c'è una cosa che ho imparato dal mio lavoro nel mondo della pubblicità è che per essere creativi servono sempre nuovi impulsi".

Il passato nel mondo della pubblicità ha aiutato Kitajewski e il suo team, Digital Melody, a intuire alcune strategie vincenti di Timberman, come la forte integrazione con Twitter che serve ai giocatori a comunicare pubblicamente le loro migliori prestazioni.

Come successo con Flappy Bird, i giocatori continuano a tornare in Timberman, cosa che solitamente è piuttosto difficile per app come questa, che hanno una vita molto breve. Fra 2,5 e 2,7 milioni di persone lanciano l'app almeno una volta al giorno.

Timberman

D'altra parte Timberman non sta facendo soldi come Flappy Bird, che si disse essere in grado di generare anche 50 mila dollari al giorno prima della sua chiusura, voluta dall'autore Dong Nguyen perché il gioco stava diventando troppo assuefacente. Digital Melody deve risolvere alcuni problemi di natura fiscale e amministrativa, che stanno rallentando la monetizzazione di Timberman.

"Non abbiamo visto soldi fino a oggi perché dobbiamo risolvere alcuni problemi amministrativi e giuridici circa lo stato della nostra azienda", ha detto Kitajewski. "In questo momento, ho meno di 5 dollari sulla mia carta di credito, quindi non posso nemmeno prendere un treno per andare a lavorare".

In un mondo in cui le app diventano virali con la stessa velocità con cui vanno nel dimenticatoio, Digital Melody è perfettamente consapevole che il suo successo non può dipendere solamente da un'app, e che piuttosto bisogna capire come si può rendere un gioco assuefacente per il pubblico e interessante nel lungo periodo.


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PassMark PerformanceTest

Written By Kom Limpulnam on Senin, 28 Juli 2014 | 15.10

scheda aggiornata 1 ora fa

Questo programma misura le prestazioni velocistiche del proprio sistema, soffermandosi sui vari componenti (processore, scheda video, hard disk). I risultati vengono forniti con interfaccia grafica e possono essere confrontati con altri precedentemente memorizzati.


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Bose cita Beats per violazione di brevetti sulle tecniche di soppressione dei rumori

E' notizia di alcune settimane fa l'acquisizione, da parte di Apple, di Beats Electronics per un controvalore di 3 miliardi di dollari. Quest'azienda è specializzata nella produzione di soluzioni audio, con la propria gamma di cuffie che ha raccolto un notevole successo commerciale negli ultimi anni più per considerazioni legate al marketing e alla forza del brand che per le caratteristiche tecniche.

Nel fine settimana è emersa notizia della denuncia portata avanti da Bose, marchio storico tra i produttori di cuffie con sistemi di riduzione del rumore ambiente, contro Beats Electronics per la violazione di alcuni brevetti di cui Bose è proprietaria.

Nello specifico sono 5 i brevetti per i quali Beats Electronics è stata chiamata in causa da Bose:

  • 6,717,537: Method and apparatus for minimizing latency in digital signal processing systems;
  • 8,054,992: High frequency compensating;
  • 8,073,150: Dynamically configurable ANR signal processing topology;
  • 8,073,151: Dynamically configuragle ANR filter block topology;
  • 8,345,888: Digital high frequency phase compensation.

Stando a quanto riportato all'interno del documento di denuncia presentato da Bose, alcuni di questi brevetti sono stati violati dai prodotti Beats Studio e Beats Studio Wireless. Bose richiede una compensazione economica oltre alla possibilità di bloccare le vendite dei prodotti che sono in violazione di propri brevetti. Vedremo nei prossimi mesi come la questione si evolverà, soprattutto ora che Beats Electronics è entrata nella galassia Apple.


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Memorie ADATA XPG V3: DDR3 sino a 3.100 MHz di clock

Sino a 3.100 MHz di clock: questa la frequenza di funzionamento che ADATA certifica per le versioni top di gamma delle proprie nuove memorie XPG V3 Series. Per raggiungere questo risultato è indispensabile utilizzare una piattaforma Intel basata su chipset Z97, in abbinamento ad un processore per schede madri socket LGA 1150.

Le nuove memorie della serie XPG sono caratterizzate da un sistema di raffreddamento passivo a diretto contatto con i chip DDR3, dotato nella parte superiore di alette di raffreddamento che possono venir sostituite con altre di colore differente che sono fornite in dotazione con le memorie. Questa flessibilità, secondo ADATA, permette di customizzare al meglio il proprio sistema e si rivela essere interessante per gli utenti che utilizzano chassis con pannello laterale trasparente.

I moduli DDR3 certificati per operare alla frequenza di 3.100 MHz sono disponibili con capacità di 4 Gbytes e 8 Gbytes per modulo. Con tagli identici sono proposte versioni di memorie della stessa famiglia con frequenze di clock massime certificate che partono da 1.600 MHz sino a 2.933 MHz.

adata_xpg_v3.jpg (40424 bytes)

Queste le principali caratteristiche tecniche comunicate da ADATA:

  • Supporta la tecnologia Intel XMP 1.3 (Extreme Memory Profile)
  • Supporta la configurazione dual channel
  • Compatibile con le specifiche RoHS
  • Rispecchia le specifiche JEDEC
  • PCB di alta qualità a 8 strati con 2oz di rame per migliorare la dissipazione termica e l'efficienza
  • Tecnologia Thermal Conductive Technology (TCT) per la dissipazione del calore
  • Supporta la piattaforma Intel Z97

Come sempre accade con memorie DDR3 certificate per operare a frequenze ben più elevate rispetto agli standard JEDEC anche per i moduli ADATA XPG V3 Series le latenze impostate alla frequenza di 3.100 MHz sono complessivamente elevate: parliamo di valori pari a 12-14-14-36 con tensione di alimentazione di 1,65V.


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Google celebra il primo compleanno di Chromecast con un regalo, ma solo negli USA

Written By Kom Limpulnam on Minggu, 27 Juli 2014 | 15.10

"Oggi il nostro piccolo, Chromecast, celebra un anno", è così che Google annuncia il primo anno di vita del dongle HDMI, venduto per "milioni di unità" e sbarcato negli scorsi mesi anche in Italia. Al prezzo di 35€, Chromecast è un prodotto molto interessante che consente di trasformare qualsiasi televisore in una smart TV.

Chromecast, primo anniversario

Dal lancio, "il tasto Cast è stato premuto più di 400 milioni di volte", secondo quanto riporta la società, che conferma ancora una volta il grosso successo di pubblico del dongle proprietario. Da allora molte cose sono cambiate: Google ha inviato i primi SDK agli sviluppatori, che ne hanno implementato il supporto all'interno delle proprie applicazioni.

Per il futuro di Chromecast ci si aspetta la possibilità di effettuare il mirroring di qualsiasi immagine riprodotta dal dispositivo mobile collegato al dongle, per la visualizzazione sul televisore. Il device è attualmente disponibile in 20 nazioni diverse, all'interno di 30.000 negozi.

Per celebrare l'evento, Google ha offerto in regalo 90 giorni di abbonamento su Google Play Music All Access ai possessori di Chromecast, esclusivamente a chi non ha utilizzato in precedenza il servizio musicale. La promozione è tuttavia valida solo all'interno dei confini americani, e si può partecipare dal 24 luglio al 30 settembre 2014.


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Bromium Labs: è Internet Explorer il software più vulnerabile del 2014

Nel precedente report di Bromium Labs, Java occupava la prima posizione fra i software del web con più vulnerabilità. Il numero delle falle di sicurezza della piattaforma di Oracle si è tuttavia ridotto considerevolmente, non presentando alcun exploit zero-day nella prima metà del 2014.

I nuovi dati arrivano dal report "Endpoint Exploitation Trends H1 2014" di Bromium Labs, che specifica che chi ha eseguito gli attacchi nel lasso di tempo analizzato ha preferito concentrare i propri sforzi verso i web browser, fra cui il "preferito" è risultato Internet Explorer. La società scrive che il risultato positivo di Java è da addurre a molteplici motivazioni: le applet richiedono l'attivazione esplicita da parte degli utenti, specie per le vecchie versioni delle runtime, "quindi diventa sempre più difficile far leva su questo vettore d'attacco".

Bromium Labs, vulnerabilità dei software 2014

"È evidente che chi attacca continua a focalizzare le proprie attenzioni sulle applicazioni sempre connesse ad internet, ma c'è un tema sempre comune. Colplire gli utenti finali", ha continuato Bromium Labs sul post pubblicato. Soggetto a frequenti aggiornamenti di sicurezza (molti dei quali rilasciati all'interno delle Patch Tuesday mensili), Internet Explorer è stata l'applicazione più "vulnerabile" della prima metà del 2014, precedendo Firefox, Chrome, Java, Adobe Flash, Adobe Reader e Microsoft Office, secondo i dati pubblicati da Bromium Labs.

Le analisi indicano che le vulnerabilità di Internet Explorer di Microsoft sono aumentate più del 100% dal 2013, "un trend sottostimato" per via del minor tempo impiegato dalla società per il rilascio delle nuove patch di sicurezza. Nel comunicato si cita l'uso crescente di una pratica chiamata action script spray, che consente il lancio di attacchi ASVM. Attraverso le procedure, è sostanzialmente possibile eseguire codice malevolo da remoto, controllando e gestendo quanto presente sulla memoria del sistema.

Secondo Bromium Labs, Internet Explorer continuerà ad essere la vittima preferita degli hacker: "Gli utenti finali rimangono la preoccupazione principale per i professionisti della sicurezza dei dati perché sono i più mirati e suscettibili agli attacchi", ha detto Rahul Kashyap, chief security architect di Bromium. "I web browser rappresentano da sempre il mezzo preferito per gli attacchi, ma solo adesso stiamo vedendo che non solo gli hacker diventano sempre più abili nel colpire Internet Explorer, ma che lo fanno anche più spesso".


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Primo trailer di Halo: Nightfall

Sebbene la chiusura degli XBox Entertainment Studios dovrebbe essere ormai certa, Microsoft continua ad andare avanti con uno dei più grandi progetti affidati a questa sua filiale.

343 Industries, dal palco del San Diego Comic-Con, ha regalato un assaggio di Halo: Nightfall, mini serie prodotta nientemeno che da Ridley Scott: il primo trailer rivela alcuni dei nuovi membri del cast e offre uno scorcio nella storia collocata temporalmente tra Halo 4 e Halo 5: Guardians in arrivo il prossimo anno.

Jameson Locke è un agente della Office of Naval Intelligence che si ritrova nel mezzo di un attacco biologico: in una miniera è stato scoperto un elemento che, da solo, può uccidere esseri umani. La ONI viene mandata in missione per distruggerlo, prima che una fazione criminale se ne impossessi per i suoi scopi: la loro ricerca li porta ad un antico artefatto alieno, che culminerà in uno scontro per la sopravvivenza. Locke è il primo personaggio mostrato, e 343 ha rivelato che giocherà un ruolo importante in Halo 5.

Halo: Nightfall arriverà a novembre e verrà incluso come contenuto di Halo: The Master Chief Collection.


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Google rilascia la nuova beta di Chrome per Android con Material Design

Written By Kom Limpulnam on Sabtu, 26 Juli 2014 | 15.11

Come era forse facilmente prevedibile, prima del rilascio ufficiale da parte di Google dell'aggiornamento ad Android L, le app proprietarie della stessa Google saranno aggiornate per permettere al coloso di Mountain View di dotare della stessa impostazione grafica della quale sarà dotato tutto il nuovo sistema operativo.

Dopo che nel corso della giornata di ieri erano apparse le prime immagini della nuova versine dello store Google Play vengono così resi pubblici anche i primi screenshot relativi al nuovo borwser Chrome.

Il redesign dell'applicazione per la navigazione internet porta sul browser proprietario del produttore californiano il Material Design, che da qui a qualche tempo caratterizzerà ogni software legato a Google.

Ingrandito lo spazio occupato dalla barra di ricerca e semplificato il login. Non mancano anche miglioramenti nella struttura del software, che dovrebbero migliorare le prestazioni e risolvere alcuni bug e problemi delle versioni precedenti.

L'app aggiornata è già disponibile sul Play Store per l'installazione manuale, siamo tuttavia convinti che il browser verrà presto aggiornato automaticamente per tutti.


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Google celebra il primo compleanno di Chromecast con un regalo, ma solo negli USA

"Oggi il nostro piccolo, Chromecast, celebra un anno", è così che Google annuncia il primo anno di vita del dongle HDMI, venduto per "milioni di unità" e sbarcato negli scorsi mesi anche in Italia. Al prezzo di 35€, Chromecast è un prodotto molto interessante che consente di trasformare qualsiasi televisore in una smart TV.

Chromecast, primo anniversario

Dal lancio, "il tasto Cast è stato premuto più di 400 milioni di volte", secondo quanto riporta la società, che conferma ancora una volta il grosso successo di pubblico del dongle proprietario. Da allora molte cose sono cambiate: Google ha inviato i primi SDK agli sviluppatori, che ne hanno implementato il supporto all'interno delle proprie applicazioni.

Per il futuro di Chromecast ci si aspetta la possibilità di effettuare il mirroring di qualsiasi immagine riprodotta dal dispositivo mobile collegato al dongle, per la visualizzazione sul televisore. Il device è attualmente disponibile in 20 nazioni diverse, all'interno di 30.000 negozi.

Per celebrare l'evento, Google ha offerto in regalo 90 giorni di abbonamento su Google Play Music All Access ai possessori di Chromecast, esclusivamente a chi non ha utilizzato in precedenza il servizio musicale. La promozione è tuttavia valida solo all'interno dei confini americani, e si può partecipare dal 24 luglio al 30 settembre 2014.


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Bromium Labs: è Internet Explorer il software più vulnerabile del 2014

Nel precedente report di Bromium Labs, Java occupava la prima posizione fra i software del web con più vulnerabilità. Il numero delle falle di sicurezza della piattaforma di Oracle si è tuttavia ridotto considerevolmente, non presentando alcun exploit zero-day nella prima metà del 2014.

I nuovi dati arrivano dal report "Endpoint Exploitation Trends H1 2014" di Bromium Labs, che specifica che chi ha eseguito gli attacchi nel lasso di tempo analizzato ha preferito concentrare i propri sforzi verso i web browser, fra cui il "preferito" è risultato Internet Explorer. La società scrive che il risultato positivo di Java è da addurre a molteplici motivazioni: le applet richiedono l'attivazione esplicita da parte degli utenti, specie per le vecchie versioni delle runtime, "quindi diventa sempre più difficile far leva su questo vettore d'attacco".

Bromium Labs, vulnerabilità dei software 2014

"È evidente che chi attacca continua a focalizzare le proprie attenzioni sulle applicazioni sempre connesse ad internet, ma c'è un tema sempre comune. Colplire gli utenti finali", ha continuato Bromium Labs sul post pubblicato. Soggetto a frequenti aggiornamenti di sicurezza (molti dei quali rilasciati all'interno delle Patch Tuesday mensili), Internet Explorer è stata l'applicazione più "vulnerabile" della prima metà del 2014, precedendo Firefox, Chrome, Java, Adobe Flash, Adobe Reader e Microsoft Office, secondo i dati pubblicati da Bromium Labs.

Le analisi indicano che le vulnerabilità di Internet Explorer di Microsoft sono aumentate più del 100% dal 2013, "un trend sottostimato" per via del minor tempo impiegato dalla società per il rilascio delle nuove patch di sicurezza. Nel comunicato si cita l'uso crescente di una pratica chiamata action script spray, che consente il lancio di attacchi ASVM. Attraverso le procedure, è sostanzialmente possibile eseguire codice malevolo da remoto, controllando e gestendo quanto presente sulla memoria del sistema.

Secondo Bromium Labs, Internet Explorer continuerà ad essere la vittima preferita degli hacker: "Gli utenti finali rimangono la preoccupazione principale per i professionisti della sicurezza dei dati perché sono i più mirati e suscettibili agli attacchi", ha detto Rahul Kashyap, chief security architect di Bromium. "I web browser rappresentano da sempre il mezzo preferito per gli attacchi, ma solo adesso stiamo vedendo che non solo gli hacker diventano sempre più abili nel colpire Internet Explorer, ma che lo fanno anche più spesso".


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ASTRA - Advanced Sysinfo Tool

Written By Kom Limpulnam on Jumat, 25 Juli 2014 | 15.10

scheda aggiornata 1 ora fa

ASTRA, Advanced Sysinfo Tool and Reporting Assistant, è una utility eseguita in ambiente DOS che permette di eseguire delle verifiche diagnostiche sulla configurazione del proprio PC. Fornisce informazioni dirette su quali siano i differenti componenti installati nel sistema, creando dei report in formato testo, INI, HTML, XML e CSV.


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Pentax K-3 Prestige Edition, edizione speciale per l'ammiraglia

Pentax K-3 Prestige Edition, edizione speciale per l'ammiraglia

"Pentax K-3 Prestige Edition è l'edizione speciale per collezionisti dell'ammiraglia Pentax, prodotta in 2000 esemplari. Include battery grip, doppia batteria, tracolla personalizzata ed esibisce un'inedita colorazione grigio "canna di fucile". "

Fowa e Ricoh hanno annunciato la disponibilità della Pentax K-3 Prestige Edition, edizione speciale dell'attuale ammiraglia tra le reflex digitali PENTAX con baionetta K.

Lanciata nel novembre 2013, la K-3 ha riscosso numerosi consensi tra il pubblico e riconoscimenti grazie all'ottimo rapporto qualità/prezzo e ad alcune caratteristiche innovative.

Ricordiamo, tra l'altro, il sensore APS-C da 24 Mpixel con filtro OLPF attivabile a piacere: il filtro ottico passa basso è di fatto assente, ma viene sostituito da un equivalente meccanico che sfrutta lo stabilizzatore di immagine per muovere leggermente il sensore durante lo scatto. Da segnalare poi il corpo in lega di magnesio completamente tropicalizzato e il sistema AF a 27 punti, 25 dei quali a croce.

Proprio per celebrare il successo di critica e pubblico ottenuto dalla K-3, culminato nel riconoscimento TIPA Best Digital SLR Expert per il 2014, Ricoh ha deciso di produrre 2000 esemplari di questa Prestige Edition dalla particolare finitura color "canna di fucile", che include il battery grip e doppia batteria. La tracolla porta impressa la dicitura 2014 TIPA BEST DIGITAL SLR EXPERT e il logo Pentax K-3, il firmware è già aggiornato alla versione più recente (Ver.1.10). Tutto è contenuto in un packaging ad hoc da collezione.

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Posticipi per Battlefield Hardline e per Dragon Age Inquisition

Written By Kom Limpulnam on Rabu, 23 Juli 2014 | 15.11

EA e Visceral Games hanno posticipato il rilascio di Battlefield Hardline al 2015. "Abbiamo bisogno di più tempo per assicurarci che Battlefield Hardline possa essere la migliore e più innovativa esperienza di Battlefield possibile", ha detto Karl Magnus Troedsson, VP and group GM di DICE.

Battlefield Hardline

Naturalmente il posticipo dipende anche dagli scarsi risultati ottenuti con la beta, come abbiamo riferito in questo articolo. Visceral ha ricevuto una mole enorme di segnalazioni da parte della community e ha deciso di affrontare singolarmente ogni problema, ma questo ovviamente richiederà molto tempo.

"Stiamo cercando di creare la migliore esperienza multiplayer possibile", aveva detto in precedenza Visceral, promettendo miglioramenti alle mappe, alle modalità, alle armi e ai gadget, oltre che una campagna single player coinvolgente. "Abbiamo imparato molto da Battlefield 4 e vogliamo assicuarci che il gioco sia stabile nel momento del lancio", scrive ancora Troedsson nel post a cui stiamo facendo riferimento, aggiungendo che sono necessari miglioramenti sia alla modalità multiplayer che a quella single player.

"I feedback che abbiamo ricevuto ci hanno spinto a pensare ad altre possibilità e ad altri modi per migliorare Battlefield Hardline. Più ci pensiamo e più siamo consapevoli che queste idee debbano necessariamente essere implementate all'interno del gioco. C'è solo un problema: abbiamo bisogno di più tempo. Tempo che non avremmo avuto se avessimo deciso di lanciare alla data precedentemente annunciata".

Molto meno consistente è il posticipo di Dragon Age Inquisition, che ritarderà di poco più di un mese rispetto alle previsioni. Il terzo capitolo della famosa serie di rpg di BioWare, infatti, è adesso previsto per il 18 novembre per il Nord America e per il 21 novembre in Europa.

Dragon Age Inquisition

"Quando abbiamo iniziato a lavorare su Dragon Age Inquisition quattro anni fa, il nostro obiettivo era quello di creare la migliore esperienza di Dragon Age di sempre", scrive il produttore esecutivo Mark Darrah in un update ufficiale. "Questa ragione sta alla base di molte delle nostre scelte, come passare a Frostbite, reintrodurre la possibilità di scegliere la razza e la personalizzazione del personaggio, migliorare l'inquadratura tattica, implementare party di personaggi le cui relazioni si evolvono in base alle azioni dei giocatori e, soprattutto, lavorare su una storia epica che da una parte attinge dal passato e dall'altra consentirà ai giocatori di esplorare nuove zone di Thedas".

Il rilascio di Dragon Age Inquisition era prima fissato per il 7 ottobre in Nord America e per il 10 ottobre in Europa.


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iTunes 12 rilasciato agli sviluppatori con un nuovo 'elegant new design'

Apple ha rilasciato lunedì una prima versione beta di iTunes 12, insieme alle nuove beta incrementali di iOS 8 e OS X Yosemite. Il media player di Cupertino si tinge con una nuova veste sullo stile della grafica di Yosemite, che la società ha denominato "elegant new design".

Apple iTunes 12

Fonte: 9To5Mac

La nuova versione introduce anche ulteriori novità, come il supporto per la funzione Family Sharing, presentata durante la WWDC. Inoltre, sulla barra di navigazione sono presenti alcuni tasti individuali per accedere alle diverse sezioni dell'applicazione, come Musica, Film, Show televisivi e App, mentre le opzioni meno usate vengono nascoste sotto un menu.

iTunes 12 è stato ristrutturato anche per quanto riguarda l'accesso agli store virtuali con l'eliminazione del toggle per cambiare schermata di visualizzazione fra la Libreria locale e iTunes Store. Si potrà accedere a quest'ultimo solo all'interno delle diverse sezioni, con un menu apposito con cui visualizzare le app per iPhone o per iPad già scaricate, gli aggiornamenti disponibili o, per l'appunto, lo store online.

Apple iTunes 12

In quest'ultimo manca ancora la nuova personalizzazione grafica: la web-app che viene eseguita all'interno di iTunes, infatti, non è stata ancora aggiornata (come si può notare attraverso lo screenshot sottostante). Possiamo supporre che Apple presenterà la nuova versione dello store quando iTunes 12 e Yosemite saranno rilasciati ufficialmente al pubblico, ovvero in autunno.

Apple iTunes 12

Gli sviluppatori che hanno accesso alle preview build di OS X Yosemite possono scaricare iTunes 12 beta come aggiornamento sul Mac App Store. L'applicazione non è ancora disponibile al download dall'Apple Developer Center.


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iPad continua a perdere terreno, ma il trimestre Apple è solido

Nel corso della serata di ieri Apple ha annunciato i risultati finanziari del terzo trimestre fiscale 2014, terminato lo scorso 28 giugno. Per il periodo in esame Apple registra un fatturato di 37,4 miliardi di dollari ed un utile netto di 7,7 miliardi di dollari, che corrispondono a 1,28 dollari per azione diluita.

Rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente si tratta di una crescita del 6% di fatturato e del 12% per l'utile, quando allora furono di 35,3 miliardi di dollari e 6,9 miliardi di dollari (1,07 dollari per azione diluita) rispettivamente. In crescita anche il margine lordo che passa dal 36,9% del terzo trimestre 2014 al 39,4 del periodo attuale. Il fatturato trimestrale è costituito per il 59% dalle vendite internazionali.

"Il nostro fatturato record per il trimestre di giugno è stato alimentato dalle forti vendite di iPhone e Mac e dalla continua crescita dei ricavi dall'ecosistema Apple, alla base del più alto tasso di crescita del nostro utile per azione in sette trimestri. Siamo incredibilmente entusiasti delle prossime versioni di iOS 8 e OS X Yosemite, così come di altri nuovi prodotti e servizi che non vediamo l'ora di introdurre" ha dichiarato Tim Cook, CEO di Apple.

Osservando da vicino la situazione delle varie famiglie di prodotti vediamo che iPhone fa vendere nel periodo 35,2 milioni di unità per un fatturato di 19,7 miliardi di dollari, con una crescita del 13% in termini di consegne e del 9% per quanto riguarda le unità.

Flessione, per il secondo trimestre consecutivo, per iPad che con i suoi 13,2 milioni di unità e un fatturato di 5,8 miliardi di dollari registra un calo del 9% per i volumi e dell'8% in fatturato. Si tratta di un risultato che non incontra il favore degli analisti, ma di cui Apple è comunque soddisfatta: "Le vendite di iPad hanno risposto alle nostre attese, ma sappiamo che non ha risposto alle vostre. Restiamo comunque ottimisti sul futuro del mercato tablet con nuovi prodotti, software e servizi" ha osservato Cook. La flessione è dovuta, secondo il CEO della Mela, ad una riduzione del canale e ad una debolezza sui mercati maturi degli Stati Uniti e dell'Europa Occidentale.

Molto robuste invece le vendite di sistemi Mac (desktop e notebook insieme) i cui volumi crescono del 18% a 4,4 milioni di unità, generando un fatturato di 5,5 miliardi di dollari per una crescita del 13% rispetto al medesimo trimestre di un anno fa.

In calo le vendite di iPod, come accade ormai da diverso tempo, giungendo a 2,9 milioni di unità vendute per 442 milioni di dollari di fatturato, con un calo rispettivamente del 36% e del 40%. Crescono invece del 12% il fatturato generato dall'ecosistema iTunes e quello generato dalla vendita di accessori: nel primo caso si tratta di 4,4 miliardi di dollari, nel secondo caso di 1,3 miliardi.

Luca Maestri, neo CFO della Mela, ha commentato: "Abbiamo generato 10,3 miliardi di dollari in cash flow dalle operation e abbiamo restituito oltre 8 miliardi di dollari in cash agli azionisti attraverso i dividendi e riacquisti azionari nel corso del trimestre di giugno. Abbiamo in questo modo agito su oltre 74 miliardi di dollari rispetto ai 130 miliardi di dollari previsti dal nostro programma di ritorno del capitale con sei trimestri che rimangono per il suo completamento".

A tal proposito, il Consiglio di Amministrazione Apple ha dichiarato un dividendo cash di 0,47 dollari per azione delle azioni ordinarie dell'azienda. Il dividendo è pagabile il 14 Agosto 2014 agli azionisti che risultano alla chiusura delle attività l'11 Agosto 2014.

Per il prossimo trimestre fiscale Apple si aspetta un fatturato tra i 37 e i 40 miliardi di dollari, un margine lordo compreso tra il 37% ed il 38% e spese operative comprese fra i 4,75 e i 4,85 miliardi di dollari.


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Come usare uno smartphone Windows Phone? Ecco il sito-guida di Microsoft

Written By Kom Limpulnam on Selasa, 22 Juli 2014 | 15.11

Microsoft ha lanciato un nuovo sito web della categoria "How To" che introduce i nuovi utenti Windows Phone alle funzionalità della piattaforma mobile. La compagnia utilizza un approccio singolare con il portale, spiegando passo per passo ogni procedura per mezzo di eloquenti video e testi.

Lumia, sito guida How To, Windows Phone

Questi mostrano come personalizzare la schermata Home, come utilizzare Cortana e tutta una serie di funzionalità, anche essenziali, della piattaforma, fra quelle più recenti introdotte con l'ultimo aggiornamento e quelle più consolidate e presenti da tempo.

L'iniziativa di Microsoft nasce dopo la pubblicazione del primo video training per Cortana, ed espande il concetto di quest'ultimo a tutte le funzionalità del sistema operativo. Una mossa indubbiamente saggia, che ha come obiettivo convincere gli utenti spaesati con le nuove Live Tile al passaggio al sistema di Redmond.

Il sito può essere consultato anche per approfondire la conoscenza della piattaforma, oltre che per imparare le procedure più semplici per sfruttare una determinata funzionalità del proprio smartphone. Il nuovo sito "How To" si trova in questa pagina, attualmente solamente in lingua inglese.


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K-Lite Mega Codec Pack

scheda aggiornata 1 ora fa

Il tool K-Lite Mega Codec Pack è un bundle di software specificamente sviluppato per permettere di utilizzare la maggior parte dei Codec con il proprio sistema

Include i software K-Lite Codec Pack Full, QuickTime Alternative, Real Alternative, BSplayer e DC-DSP.

Queste le novità introdotte nella nuova versione:

  • Updated MPC-HC to version 1.7.5.195
  • Updated LAV Filters to version 0.62-5-ga731178
  • Updated GraphStudioNext to version 0.6.1.403
  • Updated Codec Tweak Tool to version 5.8.3
  • Updated Icaros to version 2.2.6 b2
  • Added audio pass-through options to installer and CTT

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Windows 8.1 Update 2 con il Patch Tuesday di agosto

Alcune indiscrezioni online indicano che Windows 8.1 Update 2 sarà disponibile a partire dal prossimo 12 agosto; in precedenza si era ipotizzato come possibile periodo di rilascio la metà del mese di settembre. L'update 2 sarà disponibile attraverso Windows Update: quindi, sempre secondo le fonti non ufficiali, verrebbe accantonata l'ipotesi di una distribuzione attraverso lo Store.

Ma cosa attendersi da questo update? Si tratterà di un pacchetto che introdurrà limitati miglioramenti e novità. È quindi più facile ipotizzare quello che non ci sarà, e tra tutti indichiamo il nuovo pulsante Start. Novità consistenti e più interessanti verranno rese disponibili solo nella prossima release di Windows 9 sulla quale Microsoft è al lavoro. Ci si attende entro pochi mesi una preview.

Dicevamo in apertura che Windows 8.1 Update 2 verrà distribuito il prossimo 12 agosto, e in tale data ricorre il Patch Tuesday nel quale verranno rilasciati anche gli update previsti per altri prodotti Microsoft. Questo tipo di appuntamento è solitamente anticipato da una nota di Microsoft in cui vengono sintetizzati i contenuti del rilascio, e sarà quindi quella l'occasione in cui avere piena conferma di questa notizia.


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Cpu-Z

Written By Kom Limpulnam on Senin, 21 Juli 2014 | 15.10

scheda aggiornata 1 ora fa

Cpu-Z è un software che permette di conoscere molte informazioni circa il proprio processore. Le indicazioni fornite sono:

  • nome del processore e produttore
  • frequenza di clock interna ed esterna
  • set di istruzioni supportato
  • quantità e velocità delle cache L1 e L2

A seguire elenchiamo le modifiche di questa release:

  • Intel i7-5960X, i7-5930K, i7-5820K, i7-4790K, i5-4690K, Pentium G3258
  • TSX instructions set support (including RTM and HLE subparts)

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Sono 17 le nuove CPU Intel messe a listino nel fine settimana

Nella giornata di domenica Intel ha reso disponibile un nuovo listino prezzi aggiornato dei propri processori, accessibile a questo indirizzo. Fanno la loro comparsa nuovi modelli appartenenti alla serie Haswell Refresh: si tratta di CPU delle famiglie Core i3 e Pentium, per le quali aumenta la frequenza di clock di 100 MHz rispetto alle versioni precedentemente disponibili restando invariato il prezzo.

La tabella seguente riassume le principali caratteristiche tecniche delle nuove CPU:

Modello

Core Thread Clock Cache L3 GPU Clock GPU TDP Memoria Prezzo
Core i3-4370 2 4 3,8GHz 4MB HD4400 1150MHz 54W DDR3-1600 149$
Core i3-4360T 2 4 3,2GHz 4MB HD4400 1150MHz 35W DDR3-1600 138$
Core i3-4160T 2 4 3,1GHz 3MB HD4400 1150MHz 35W DDR3-1600 117$
Core i3-4160 2 4 3,6GHz 3MB HD4400 1150MHz 54W DDR3-1600 117$
Pentium G3460 2 2 3,5GHz 3MB HD 1100MHz 53W DDR3-1600 86$
Pentium G3450T 2 2 2,9GHz 3MB HD 1100MHz 35W DDR3-1600 75$
Pentium G3250T 2 2 2,8GHz 3MB HD 1100MHz 35W DDR3-1333 64$
Pentium G3250 2 2 3,2GHz 3MB HD 1100MHz 53W DDR3-1333 64$

Non mancano novità anche per quanto riguarda alcune CPU Intel destinate al segmento dei PC portatili; le specifiche dei nuovi modelli delle famiglie Core e Celeron sono riportate qui di seguito:

Modello

Core Thread Clock Cache L3 GPU Clock GPU TDP Memoria Prezzo
Core i7-4980HQ 4 8 2,8GHz 6MB Iris 5200 1300MHz 47W DDR3L-1600 623$
Core i7-4870HQ 4 8 2,5GHz 6MB Iris 5200 1300MHz 47W DDR3L-1600 434$
Core i7-4770HQ 4 8 2,2GHz 6MB Iris 5200 1300MHz 47W DDR3L-1600 434$
Core i5-4210H 2 4 2,9GHz 3MB HD4600 1150MHz 47W DDR3L-1600 225$
Core i7-4578U 2 4 3GHz 4MB Iris 5100 1200MHz 28W DDR3L-1600 426$
Core i5-4308U 2 4 2,8GHz 3MB Iris 5100 1200MHz 28W DDR3L-1600 315$
Core i5-4278U 2 4 2,6GHz 3MB Iris 5100 1200MHz 28W DDR3L-1600 315$
Celeron N2940 4 4 1,83GHz 2MB HD 854MHz 7,5W DDR3L-1333 107$
Celeron N2808 2 2 1,58GHz 1MB HD 750MHz 4,3W DDR3L-1333 107$

Le nuove proposte mobile sono tutte posizionate nel segmento di fascia alta, fatta eccezione per le due proposte della famiglia Celeron che sono basate su architettura quad e dual core. Per tutti questi modelli la tecnologia produttiva utilizzata per la loro costruzione è sempre quella a 22 nanometri.


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BitLicense: dallo stato di New York una licenza per operare Bitcoin

A circa un anno dall'avvio di un'inchiesta, il dipartimento dei servizi finanziari dello stato di New York (Department of Financial Services) ha rilasciato una copia della documentazione che include la proposta di "codici, norme e regolamentazioni" per le compagnie che comprano e vendono Bitcoin e altre valute virtuali.

La proposta delinea una serie di requisiti per una speciale "BitLicense" sarà pubblicata il 23 luglio nel Registro dello Stato di New York. Le regole proposte si applicano a quelle realta che vendono, comprano, trasferiscono, conservano o mantengono la custodia o il controllo dei Bitcoin dei clienti, così come le compagnie che cambiano valuta reale in valuta virtuale su mandato dei commercianti. Le regole si applicano inoltre alle compagnie che convertono valute virtuali in altri tipi di valute virtuali, così come a coloro i quali emettono valuta virtuale. Non sono interessati da queste regolamentazioni i miner.

La proposta prevede che le compagnie che vogliano ottenere una BitLicense devono mantenere una riserva di valuta virtuale pari, e della stessa tipologia, a quanto depositato dai clienti. E' poi necessario mantenere un registro dei nomi e dei recapiti dei clienti, esplicitare quali siano i rischi derivanti dall'uso della valuta virtuale e segnalare episodi che facciano nascere il sospetto di truffe e frodi. Tra gli altri obblighi è inoltre necessario nominare un ufficio di compliance e un security officer.

Il pubblico potrà consultare la documentazione e avrà 45 giorni di tempo per proporre osservazioni e modifiche a loro volta, con le regole che entreranno in vigore durante il mese di settembre.

Benjamin Lawsky, superintendent del DFS, ha osservato: "Riteniamo che il continuo riscontro da parte del pubblico sarà importante per finalizzare questo quadro normativo. Non vediamo l'ora di iniziare a revisionare le considerazioni del pubblico sulle nostre proposte".

Lo stato di New York può vantare un solido impianto normativo in ambito finanziario, per via della presenza a New York della sede della borsa e delle principali realtà finanziarie della nazione. Le posizioni del DFS di norma aiutano a delineare la tendenza della politica finanziaria anche in altri Stati.

La reazione delle varie realtà che operano in bitcoin è stata nel complesso positiva. Charles Cascarilla, CEO di itBit, una compagnia di trading bitcoin di Singapore che si è recentemente spostata a New York, ha commentato: "Abbiamo adottato ogni possibile misura per assicurare che itBit protegga i consumatori, prevenga gli abusi e offra sicurezza. La proposta di una BitLicense si allinea con i nostri standard e pratiche attuali e abbiamo tutte le intenzioni di rispettare le linee guida definitive".

BitPay, compagnia che supporta i commercianti ad accettare Bitcoin, ha invece espresso qualche preoccupazione per i requisiti di sicurezza, così come per l'obbligo di notificare al DFS le transazioni che superano i 10000 dollari in un giorno.

Le valute virtuali hanno ottenuto un grande riscontro da parte del pubblico nel corso degli ultimi anni, e la loro popolarità ha portato al verificarsi di una serie di crimini anche con conseguenze particolarmente gravi. Mt. Gox, a lungo punto di riferimento nel mercato della compravendita di Bitcoin, è l'esempio più significativo.

Ricordiamo infatti che la compagnia è collassata dopo non essere stata in grado di mantenere sufficienti riserve per coprire i depositi dei clienti ed ora è alle prese con le procedure fallimentari negli Stati Uniti e in Giappone. Una regolamentazione più rigida per gli affati legati ai Bitcoin può aiutare a prevenire questo tipo di incidenti.


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MSI GT72 Dominator Pro: fino a 3 mila dollari e 32GB di RAM per il notebook da videogamer

Written By Kom Limpulnam on Minggu, 20 Juli 2014 | 15.10

MSI propone un nuovo "desktop replacement" per i giocatori più incalliti, un notebook che dovrebbe soddisfare i palati più esigenti di tutti quegli utenti che vogliono godersi al massimo le potenzialità dei titoli più moderni ed affamati di risorse computazionali e grafiche. GT72 Dominator Pro annovera caratteristiche tecniche di primo livello, stipate in uno chassis in alluminio unibody.

MSI GT72 Dominator Pro

Sono previsti due modelli del computer portatile: GT72 Dominator Pro-007 è la proposta più estrema, con 32GB di RAM DDR3L e quattro SSD M.2 da 128GB in configurazione RAID 0 (1600MB/s in lettura). Il modello 010, invece, avrà "solamente" 24GB di RAM, con due SSD da 128GB in RAID 0. Queste le uniche differenze fra le due versioni, oltre ad un prezzo di listino leggermente ridimensionato per la seconda.

Le componenti in comune sono molteplici: si fa uso del processore Intel Core i7-4710HQ con frequenza operativa pari a 2,5GHz. Il comparto grafico è curato da una GPU NVIDIA GeForce GTX 880M con 8GB di RAM DDR5 dedicata. Troviamo inoltre un hard disk meccanico da 1TB a 7200RPM, un masterizzatore Blu-Ray, sei porte USB 3.0, due mini DisplayPort, una HDMI e un lettore di schede SD.

La batteria è da nove celle, mentre per dissipare i bollori del comparto video viene ripresa la tecnica proprietaria di MSI, Twin Frozr, utilizzata sulle schede proposte per il mercato desktop. Il monitor è da 17,3", capace di riprodurre una risoluzione massima di 1920x1080 pixel e fra le altre caratteristiche troviamo una webcam Full HD, speaker e subwoofer Dynaudio, tastiera retroilluminata curata da SteelSeries e un sistema di rete Killer DoubleShot Pro per latenze minime.

MSI GT72 Dominator Pro specifiche tecniche

Viste le specifiche tecniche non c'è da aspettarsi un prezzo per tutti: il modello "entry-level", lo 010, viene proposto sul mercato americano a 2.599$, mentre bisogna salire a 2.999$ per acquistare il top di gamma con 32GB di RAM e quattro SSD M.2 da 128GB.


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Bloccati vari domini per pirateria, tra i quali anche Mega.co.nz

Grazie al blog dell'Avvocato Fulvio Sarzana emergono dettagli sull'operazione portata avanti dalla Procura della Repubblica di Roma, depositata lo scorso 14 Luglio e incentrata sul sequestro preventivo di 25 domini internazionali per violazione della legge sul diritto d'autore.

Alla base del sequestro la segnalazione di un piccolo distributore indipendente italiano, che ha notato la presenza in rete di copie pirata dei film "the congress" e "fruitvale station" da lui distribuiti e che non sono ancora presenti nel mercato.

L'operazione, indicata con il nome di "EyeMoon", vede coinvolti numerosi domini noti nel mondo del cyberlocking tra i quali cineblog01.net, cineblog01.tv, ddlstorage.com,  divxstage.eu, easybytez.com, filminstreaming.eu, filmstream.info, firedrive.com, movshare.sx, nowdownload.ag, nowdownload.sx, nowvideo.sx, piratestreaming.net, primeshare.tv, putlocker.com, rapidvideo.tv, sockshare.com, uploadable.ch, uploadinc.com, video.tt, videopremium.me e youwatch.org.

Oltre a quelli elencati sono due i domini che spiccano tra tutti. Il primo è Mail.ru, il più visitato sito russo e vera e propria community digitale per quel mercato. Il secondo è Mega.co.nz, servizio di cloud storage sviluppato da Kim Dotcom, colui che in passato ha aperto Megaupload e le cui vicende giudiziarie degli ultimi 2 anni sono ben note al vasto pubblico.

I server sui quali operano questi domini non sono in ogni caso stati fisicamente spenti, non trovandosi in territorio italiano. Quello che l'operazione ha fatto è stata oscurarne l'accesso a livello di indirizzo IP richiedendo in questo l'intervento dei vari provider internet nazionali. Usando DNS server non nazionali il blocco, come sempre accade in questi casi, viene facilmente arginato.

L'operazione in atto fa emergere nuovi dubbi su come si voglia operare per lottare contro la pirateria. Se quest'ultima porta infatti al blocco all'accesso di siti e servizi che non hanno direttamente, o non solo, a che fare con servizi di pirateria informatica se ne ricava un disservizio per tutti gli utilizzatori, anche per coloro che nulla hanno a che vedere con la pirateria.

L'esempio concreto è quello di Mega.co.nz: in questo sito di cloud storage è difficile non pensare che non fossero presenti anche file legati a contenuti piratati ma contestualmente questo è un servizio molto utilizzato per fini assolutamente leciti proprio per la facilità con la quale dei file anche di elevate dimensioni possono venir caricati e distribuiti a più utenti.


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Oscurati vari domini per pirateria, tra i quali anche Mega.co.nz

Grazie al blog dell'Avvocato Fulvio Sarzana emergono dettagli sull'operazione portata avanti dalla Procura della Repubblica di Roma, depositata lo scorso 14 Luglio e incentrata sul sequestro preventivo di 25 domini internazionali per violazione della legge sul diritto d'autore.

Alla base del sequestro la segnalazione di un piccolo distributore indipendente italiano, che ha notato la presenza in rete di copie pirata dei film "the congress" e "fruitvale station" da lui distribuiti e che non sono ancora presenti nel mercato.

L'operazione, indicata con il nome di "EyeMoon", vede coinvolti numerosi domini noti nel mondo del cyberlocking tra i quali cineblog01.net, cineblog01.tv, ddlstorage.com,  divxstage.eu, easybytez.com, filminstreaming.eu, filmstream.info, firedrive.com, movshare.sx, nowdownload.ag, nowdownload.sx, nowvideo.sx, piratestreaming.net, primeshare.tv, putlocker.com, rapidvideo.tv, sockshare.com, uploadable.ch, uploadinc.com, video.tt, videopremium.me e youwatch.org.

Oltre a quelli elencati sono due i domini che spiccano tra tutti. Il primo è Mail.ru, il più visitato sito russo e vera e propria community digitale per quel mercato. Il secondo è Mega.co.nz, servizio di cloud storage sviluppato da Kim Dotcom, colui che in passato ha aperto Megaupload e le cui vicende giudiziarie degli ultimi 2 anni sono ben note al vasto pubblico.

I server sui quali operano questi domini non sono in ogni caso stati fisicamente spenti, non trovandosi in territorio italiano. Quello che l'operazione ha fatto è stata oscurarne l'accesso a livello di indirizzo IP richiedendo in questo l'intervento dei vari provider internet nazionali. Usando DNS server non nazionali il blocco, come sempre accade in questi casi, viene facilmente arginato.

L'operazione in atto fa emergere nuovi dubbi su come si voglia operare per lottare contro la pirateria. Se quest'ultima porta infatti al blocco all'accesso di siti e servizi che non hanno direttamente, o non solo, a che fare con servizi di pirateria informatica se ne ricava un disservizio per tutti gli utilizzatori, anche per coloro che nulla hanno a che vedere con la pirateria.

L'esempio concreto è quello di Mega.co.nz: in questo sito di cloud storage è difficile non pensare che non fossero presenti anche file legati a contenuti piratati ma contestualmente questo è un servizio molto utilizzato per fini assolutamente leciti proprio per la facilità con la quale dei file anche di elevate dimensioni possono venir caricati e distribuiti a più utenti.


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PS4 ancora avanti a Xbox One nelle vendite nonostante il cambio di prezzo

Written By Kom Limpulnam on Sabtu, 19 Juli 2014 | 15.10

Nonostante l'annuncio di Microsoft, con il quale si rivendicava un raddoppio delle vendite per Xbox One dopo la rinuncia a Kinect, PS4 rimane la console più venduta negli Stati Uniti. Lo rivelano i dati divulgati da Npd sulle vendite di hardware videoludici negli Usa nel mese di giugno.

PS4 vs Xbox One

Le vendite di hardware hanno superato i 292 milioni di dollari, in crescita del 106% rispetto ai 142 milioni del mese di giugno 2013. La crescita è stata trainata quasi esclusivamente dalle vendite delle nuove console domestiche, e compensa con grande disinvoltura il calo che si è verificato nel settore delle console portatili.

Subito dopo la pubblicazione dei dati, Sony ha annunciato che PS4 è la console più venduta negli Stati Uniti per il sesto mese consecutivo. Stranamente, però, Npd non ha confermato direttamente questo dato, a differenza di quanto aveva fatto nei mesi precedenti. Ciò potrebbe far pensare che il vantaggio di PS4 nei confronti di Xbox One a giugno sia molto risicato.

"Se si considerano le vendite combinate di Xbox One e PS4 si ha un divario dell'80% rispetto alle vendite combinate di Xbox 360 e PS3. Si tratta di una chiara indicazione della consistenza della prima fase di questa nuova generazione di console", ha detto Liam Callahan, analista di Npd.

Sulla scia delle ottime vendite dell'hardware, sono aumentate anche le vendite dei giochi nel formato scatolato, precisamente del 24% rispetto a giugno 2013. Si sale a 736 milioni di dollari rispetto ai 593 milioni dello scorso anno. Naturalmente in tutto questo ha avuto un ruolo importante anche l'E3 2014, che nello scorso mese è riuscito a far concentrare le attenzioni di un grosso pubblico sul mondo dei videogiochi.


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PassMark BurnInTest Standard

scheda aggiornata 17 ore fa

Utility per verificare la stabilità del sistema. Tutti i sosttosistemi del pc vengono testati e "stressati" pesantemente e contemporaneamente, ciò consente di verificare oltre alle performance generali, anche la compatibilità di tutti i componenti del sistema. I dispositivi interessati al test sono: cpu, dischi, schede audio e video, RAM, scheda di rete e stampante.


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Google Now: ecco i nuovi comandi vocali disponibili in Italia

Google ha annunciato all'interno della propria pagina ufficiale su Google+ un nuovo comando per l'assistente proprietario, disponibile nativamente su Android, e reso compatibile anche con le altre piattaforme mobile e desktop.

Google Now, cosa vuol dire... nuova funzione define

L'assistente vocale sarà adesso in grado di proporre una definizione per molte cose, partendo da un comando vocale introdotto dall'utente. Una volta pronunciato "Cosa vuol dire..." seguito dall'oggetto da definire, l'assistente virtuale lancerà una scheda nella schermata delle ricerche, pronunciando (in maniera forse migliorabile) quanto scritto al suo interno.

Inoltre, sarà possibile tradurre la parola della ricerca selezionando da un apposito menu una fra le tante lingue disponibili sul servizio Translate proprietario di Mountain View. Google Now è stato migliorato e continua a migliorarsi in maniera molto rapida rispetto ad altri assistenti virtuali, sia in Italia che in America. Di recente sono stati introdotti nuovi comandi per accedere alle impostazioni del dispositivo (Attiva/Disattiva Wi-Fi, Bluetooth e simili), così come ulteriori funzionalità.

Abbiamo parlato, ad esempio, di Luoghi di parcheggio, o delle correzioni tramite voce. Google Now sarà disponibile a breve in tutte le schermate del sistema operativo Android con schermo attivo, per un servizio che via via si integra in maniera sempre più capillare con i tanti servizi di BigG.


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Opera Next

Written By Kom Limpulnam on Jumat, 18 Juli 2014 | 15.10

scheda aggiornata 1 ora fa

Opera Next 23 nella versione per Windows mette a disposizione Webkit, soluzione sviluppata da Google, e prevede l'aggiornamento a Blink. Inoltre, allineandosi alla funzionalità già disponibile su altri browser Opera Next presenta una barra degli indirizzi unificata con lo funzione Search e lo strumento prende il nome di Smartbox. Anche Opera Turbo è stato aggiornato e ora il nuovo "Opera Off-Road" supporta il protocollo SPDY.


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MediaTek punta alla fascia alta: MT6595 surclassa il record di prestazioni su AnTuTu

Da produttore di SoC economici per la fascia bassa al record del settore il passo sembra essere molto breve. MediaTek si propone nella fascia alta con i nuovi MT6795 e MT6595 octa-core, in grado di superare i 47.000 punti su AnTuTu, almeno stando a quanto riportato dalla stessa società in fase di presentazione.

Di MT6595 abbiamo parlato martedì, quando ci si aspettava l'imminente presentazione. Il nuovo SoC del produttore cinese si basa sull'architettura big.LITTLE di ARM, adottando quattro core Cortex-A17 ed altrettanti più piccoli ed efficienti (Cortex-A7). Con MT6595 MediaTek usa per la prima volta questa particolare struttura, che abbiamo già visto su molteplici incarnazioni dei chip Exynos di Samsung.

Il nuovo SoC cinese supporta le bande di rete LTE FDD e TDD, risoluzione video massima di 1600x2560, fotocamere da oltre 20 megapixel, registrazione video 4K UHD e slow-motion. La famiglia MT67xx è invece caratterizzata dall'architettura a 64-bit per il microprocessore. È prevista in tre iterazioni differenti: MT6795 per utenti enthusiast, MT6752 per utenti mainstream ed MT6732 per il mercato di fascia bassa. Tutti i prodotti saranno basati su architetture a 64-bit, e supporteranno le reti LTE.

Di seguito riportiamo le specifiche tecniche di MediaTek MT6595 e MT6795, come specificate dal produttore. Dei due modelli solo il secondo è definito "True Octa-core", probabilmente per l'uso di otto core identici all'interno dell'architettura.

MediaTek MT6595

  • 4 core ARM Cortex-A17 & 4 core ARM Cortex-A7
  • MediaTek CorePilot per la gestione termica e lo sblocco di tutti gli otto core
  • GPU Imagination Technologies PowerVR™ Series6
  • Supporto per reti LTE Rel. 9, Cat. 4 FDD e TDD (150Mbps/50Mbps), così come per reti 2G/3G
  • Supporto a Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth LE, multi-GNSS (GPS, Glonass, Beidou, Galileo & QZSS) e ANT+
  • Supporto display fino a 2560x1600 (2K)
  • Supporto a sensori di immagine fino a 20MP
  • Riproduzione e registrazione video H.264 Ultra HD
  • Supporto alla ricarica wireless MediaTek multi-mode

MediaTek MT6795

  • SoC 64-Bit True Octa-core LTE con clock fino a 2,2GHz
  • MediaTek CorePilot per la gestione termina e delle performance
  • Supporto RAM Dual-channel LPDDR3 fino a 933MHz
  • Supporto display fino a 2560x1600 (2K)
  • Display fino a 120Hz con tecnologia Response Time Enhancement Technology e MediaTek ClearMotion
  • Supporto video in Full HD 1080p con funzionalità Super-Slow Motion a 480fps
  • Supporto hardware integrato per registrazione e riproduzione video H.265 Ultra HD (4K2K), riproduzione video H.264 & VP9 Ultra HD, e giochi e applicazioni che gravano sul versante grafico
  • Supporto per reti LTE Rel. 9, Cat. 4 FDD e TDD (150Mbps/50Mbps), così come per reti 2G/3G
  • Supporto a Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth, FM, GPS, Glonass, Beidou, ANT+
  • Supporto a carica wireless attraverso ricevitore MediaTek apposito

I primi dispositivi che adotteranno MediaTek MT6595 e MT6795 sono attesi entro la fine dell'anno, tempistica in cui potrebbe arrivare una risposta da parte delle restanti società concorrenti. Si tratta comunque di soluzioni estremamente interessanti, soprattutto se proposte ai prezzi a cui ci ha abituato il produttore cinese. È probabile, pertanto, che i dispositivi di fascia media dei prossimi mesi possano avere prestazioni in assoluto elevate, di molto superiori agli attuali top di gamma.


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Il lato oscuro delle automobili a guida autonoma

Secondo l'FBI, le nuove tecnologie per le automobili a guida autonoma potrebbero essere delle "armi letali", se utilizzate in maniera impropria. Le paure dell'ente di polizia federale americano sarebbero molte, fra cui la più evidente è la relativa facilità con cui poter trasformare le suddette vetture in vere e proprie bombe.

Google, auto a guida autonoma

Le riflessioni del Federal Bureau of Investigation sono state divulgate dal Guardian, che cita un documento interno dell'ente investigativo. Le nuove tecnologie consentiranno a criminali e malintenzionati di "eseguire operazioni che richiedono l'uso di entrambe le mani e di distogliere lo sguardo dalla strada, azioni che ad oggi risulterebbero impossibili".

L'FBI si sofferma anche sulla possibilità di creare "bombe a guida autonoma", che potrebbe alimentare ulteriormente le attività terroristiche in Medio Oriente. Ma l'ente investigativo americano non è cieco di fronte ai tanti vantaggi che si potranno ottenere con l'introduzione di sistemi di trasporto del tutto automatizzati.

"Renderanno la mobilità più efficiente, ma saranno aperte nuove possibilità per applicazioni con finalità doppie, con nuovi metodi per cui le nuove auto saranno potenzialmente più letali rispetto ad oggi", sarebbero le parole del documento ufficiale citate dal Guardian. Inoltre, secondo l'FBI le nuove auto renderanno più semplici ed efficaci le perlustrazioni, con ulteriori vantaggi sul fronte della sorveglianza.

L'ente investigativo conferma quanto affermato da Google in passato: secondo le due realtà, i sistemi a guida autonoma renderanno più sicura la guida, con una potenziale riduzione degli incidenti stradali rispetto alla tradizionale impostazione manuale delle automobili di oggi: "Il rischio di distrazione o la scarsa capacità di valutazione che portano alla collisione verranno notevolmente ridotti", secondo il report della FBI.

Il documento è stato scritto per lo Strategic Issues Group del Directorate of Intelligence della FBI e descrive le paure dell'ente condivise con parte delle agenzie governative. L'arrivo delle automobili a guida autonoma seguirà l'istituzione di tutta una serie di regolamentazioni, in modo da risultare coerenti con la nuova tipologia di mezzi. L'Europa ha già iniziato ad introdurre norme ad-hoc, mentre in Florida è già stata pensata una campagna di sensibilizzazione sull'argomento, secondo la quale i nuovi veicoli rappresentano un pericolo per i pedoni.

Non possiamo che citare una bella frase di TheVerge sull'argomento: "È un peccato che i progressi nella tecnologia consumer siano inevitabilmente un beneficio per i criminali; ma è un peccato anche che tali logiche siano utilizzate per impedire i progressi nella tecnologia di consumo".


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Strumpf: 'La pirateria online non ha un impatto significativo sull'industria'

Written By Kom Limpulnam on Kamis, 17 Juli 2014 | 15.10

L'economista Koleman Strumpf della School of Business della University of Kansas ha condotto uno studio avente come fine ultimo la valutazione dell'impatto della pirateria online sugli incassi ottenuti dall'industria cinematografica. Utilizzando i dati di BitTorrent e dell'Hollywood Stock Exchange (HSX), Strumpf ha analizzato i risultati delle classifiche Top 150 annuali dal 2003 al 2009.

Secondo i risultati dello studio, lo scostamento provocato negli incassi dalla distribuzione illecita di film sul web è "piuttosto piccolo". Il documento è stato portato alla luce da TorrentFreak, fonte che abbiamo ormai imparato a conoscere e che storicamente difende a spada tratta lo scambio di contenuti (anche protetti da diritti d'autore) attraverso i vari protocolli peer-to-peer disponibili sulla rete.

Krumpf ha studiato i dati di 1.057 film, in modo da trovare una correlazione diretta fra la diffusione in anticipo sul web e l'eventuale perdita di profitto. Nelle conclusioni, l'economista ha osservato vari fattori fra quelli che avrebbero potuto influenzare la valutazione HSX di un film, tra cui i trailer e l'hype generato dalla stampa intorno ad esso.

In base all'esito delle ricerche, tuttavia, non è possibile affermare che lo scambio dei contenuti tramite BitTorrent non abbia alcuna ripercussione sull'industria. In altre parole, l'industria accusa delle perdite per via dello scambio illecito su internet, ma si tratta di somme irrisorie, soprattutto per quanto riguarda le opere di maggior successo di pubblico.

In alcuni casi, addirittura, diffondere un film sulla rete ancora prima che venga rilasciato al pubblico potrebbe avere un effetto positivo sulla valutazione HSX. Nel caso di X-Men Origins: Wolverine, scaricato 4,5 milioni di volte ancora prima del suo rilascio al cinema, la valutazione è aumentata vertiginosamente poco dopo la diffusione della copia illecita sul web.

Tuttavia, utilizzare i dati dell'Hollywood Stock Exchange potrebbe rappresentare un grosso limite all'interno di uno studio di questo tipo. L'HSX è uno dei migliori punti di riferimento per quanto concerne le stime degli incassi di un film, ma in quanto stime non rappresentano i reali profitti generati. Essendo questi ultimi potenzialmente differenti, la ricerca potrebbe essere influenzata da un ampio margine d'errore.


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Apple ha un asso nella manica per aumentare sensibilmente l'autonomia di iPhone e iPad

Secondo un recente report del Daily Mail, Apple starebbe collaborando con Intelligent Energy per consentire ai dispositivi mobile della società di durare "giorni o addirittura settimane" con una singola carica. Le finalità di una partnership simile sono chiare, così come i mezzi con cui si cerca di raggiungerle.

Intelligent Energy è una società britannica (con sedi in India, Giappone e Stati Uniti) che produce soluzioni per l'alimentazione energetica, ed è specializzata nello sviluppo di celle di combustibile con membrana a scambio protonico (PEM: link Wikipedia) da destinare al settore automotive, ma anche all'elettronica di consumo. Rispetto ad altre soluzioni simili, quella di IE potrebbe offrire una versatilità estemamente superiore.

La società vanta proprio questa caratteristica essenziale all'interno dei propri siti web: "La nostra tecnologia può essere ridimensionata in modo da soddisfare ogni richiesta, ed è progettata per alimentare qualsiasi cosa, come un computer portatile o un dispositivo mobile". Secondo la pubblicazione inglese, tuttavia, gli accordi fra le due società potrebbero maturare in qualcosa di concreto solamente nei prossimi anni.

Il Daily Mail scrive che Intelligent Energy ha aperto di recente un ulteriore ufficio a San Jose, in una posizione non troppo distante dalla Cupertino in cui si trova la storica sede principale di Apple. IE ha acquistato, con l'apparente collaborazione di Apple, una serie di brevetti da Eveready Batteries lo scorso anno che potrebbero consentire la produzione di batterie a celle di combustibile di dimensioni ridotte. La società ha svelato in via ufficiale la presenza di un importante partner durante le trattative, senza tuttavia specificarne il nome.

Apple e Intelligent Energy hanno preferito non commentare sulle speculazioni trapelate.


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Project Ara, dal sogno alla realtà. Primi dev kit disponibili per gli sviluppatori

Project Ara è un progetto che solamente pochi anni fa sarebbe stato fantascienza. Un unico dispositivo mobile per sopperire alle esigenze di tutti i palati, di tutte le nazioni. Lo smartphone modulare "si piega" al volere dell'utilizzatore, che può installare diversi tipi di moduli in base alle specifiche finalità d'uso in un determinato momento.

Project Ara MDK

Un progetto, nato da Phonebloks e subito in grado di suscitare l'interesse di Motorola e Google, che è stato accolto sostanzialmente da parecchio scetticismo, ma che giorno dopo giorno, annuncio dopo annuncio, è diventato sempre più realistico, fino a divenire realtà. Nonostante una prima apparizione al pubblico poco promettente, Google ha annunciato la disponibilità dei primi dev-kit.

Questi contengono l'elettronica sufficiente che permetterà ai produttori di creare e testare i propri moduli. Il migliore vincerà il Project Ara Developer Prize Challenge, con un premio di 100 mila dollari. Gli interessati hanno tempo fino al 17 luglio per richiedere a Google il primo Module Development Kit, che verrà spedito il prossimo 17 agosto.

Il dev-kit attuale, v0.11, è basato su circuiti integrati FPGA (programmabili via software), ma Google ha anche annunciato una nuova versione dello smartphone modulare il cui processamento delle connettività UniPro fra moduli viene realizzato da circuiti ASIC, più specifici e pertanto più performanti. Il nuovo dev-kit non sarà disponibile prima della prossima conferenza per gli sviluppatori, fissata per il mese di novembre.

I piani di Google prevedono il rilascio del primo smartphone Ara in gennaio, ad un prezzo base di circa 50$. Il dispositivo potrebbe avere una strenua concorrenza da parte di altri colossi interessati alla produzione di smartphone modulari, come ZTE con Eco-Mobius.


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[VIDEO] Kingston MobileLite Wireless G2, per la condivisione tra device mobile

Written By Kom Limpulnam on Rabu, 16 Juli 2014 | 15.10

Kingston ha recentemente presentato la nuova versione del suo MobileLite Wireless G2, dispositivo che integra una porta USB, una porta per schede SD, modem Wi-Fi ed una batteria per la ricarica di dispositivi mobile. La proposta di Kingston crea una rete Wi-Fi alla quale possiamo collegare tre dispositivi mobile diversi: grazie all'applicazione gratuita MobileLite potremo navigare all'interno delle directory dei supporti collegati ed all'interno dello storage dei nostri dispositivi mobile.

Il dispositivo è in grado di creare un bridge tra la sua Wi-Fi ed una nostra Wi-Fi casalinga ed eventualmente usando quest'ultima offire accesso ad Internet ai dispositivi collegati. La batteria agli ioni di litio ha una capacità di 4640 mAh in grado di erogare 3,8V per un uso continuato dichiarato di circa 13 ore. Questa può essere anche utilizzata per ricaricare un nostro dispositivo mobile, alla stregua di un battery pack supplementare.

Dall'applicazione MobileLite possiamo visualizzare le immagini salvata sui supporti USB o SD, fare streaming video e audio dei file multimediali supportati dai nostri dispositivi mobile, il tutto senza una evidente compromissione dell'esperienza d'uso. E' ovviamente possibile archiviare qualunque tipo di file nel dispositivo, non limitandosi a immagini, video e audio. Kingston MobileLite Wireless G2 viene commercializzato a circa 50€ nei maggiori store virtuali. Un buon prodotto da tenere in casa o in ufficio in quanto offre una buona copertura Wireless e permette il rapido passaggio di file tra dispositivi mobile, potendo all'occorrenza anche ricaricare la batteria di uno dei nostri tanti device.


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AnyDVD HD

scheda aggiornata 1 ora fa

AnyDVD è un driver che elimina la protezione CSS automaticamente dai DVD in background. I DVD appaiono senza protezioni e senza codice regionale a qualsiasi programma come al sistema operativo.


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Babak Parviz: il papà di Google Glass entra in Amazon

Babak Parviz, ex-professore dell'Università di Washington passato in seguito a lavorare per Google, ha comunicato nei giorni scorsi di essere entrato a far parte del team Amazon, dove occuperà una posizione non ancora specificata. Parviz ne ha dato comunicazione qualche giorno fa sul proprio profilo Google+, ufficializzando poi la notizia nei giorni a seguire. All'interno di Google, Parviz ha operato nella divisione Google X, occupandosi nello specifico dei progetti Google Glass e Google Contact Lenses.

Il lavoro di Parviz ha molto a che fare con la ricerca nel campo delle tecnologie ottiche, per questo motivo è verosimile supporre che le sue attività in Amazon possano riguardare lo sviluppo di prodotti hardware. Considerando, poi, le caratteristiche chiave del recente Amazon Fire Phone, dotato di sei fotocamere e di tecnologie per la riproduzione tridimensionale, è possibile che Parviz possa in qualche modo lavorare alle future evoluzioni di questo dispositivo. Durante la propria attività di docente presso l'Università di Washington, Babak Parviz ha inoltre individuato un modo per integrare circuiti all'interno delle lenti a contatto.

Google Glass e Google Contact Lenses dovrebbero essere gli unici progetti all'interno di Google X a cui ha lavorato Parviz. La divisione dell'azienda di Mountain View che si occupa di progetti di ricerca visionari e futuristici ha al momento all'attivo ben 8 progetti, dei quali solo sei sono conosciuti pubblicamente: oltre ai due già citati, ricordiamo Project Loon, l'auto senza conducente, la ricerca sull'energia eolica e la ricerca sulle reti neurali e machine learning. Eccezion fatta per i Google Glass, poco o nulla si sa degli altri progetti, sui quali Google mantiene uno stretto riserbo.


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Problemi al display per Lumia 930, ecco come correggerli (in parte)

Written By Kom Limpulnam on Selasa, 15 Juli 2014 | 15.10

Nokia Lumia 930 è in vendita da pochi giorni negli Stati Uniti ed in Europa. Si tratta della versione internazionale dell'Icon proposto in esclusiva con Verizon. Caratteristica peculiare del dispositivo è sicuramente lo schermo AMOLED Full HD da 5", che tuttavia ha già presentato i primi difetti di gioventù.

Nokia Lumia 930, problema display

In base ai feedback provenienti dai primi utenti, alcuni dispositivi mostrerebbero evidenti difetti di visualizzazione nelle schermate, con il display che tende a colorazioni violacee soprattutto nelle schermate prevalentemente nere, in effetti parecchie su smartphone Windows Phone.

Il problema può essere (a volte solo in parte) aggirato con l'intervento dell'utente e con un software fornito in dotazione da Nokia sullo smartphone. Utilizzando il tool per la calibrazione del display nelle Impostazioni (Sistema > Display - Profilo Colori /Regola ), basta impostare lo slider Tenue verso sinistra, regolandolo a propria discrezione.

In questo modo dovrebbe diminuire (o eventualmente sparire del tutto) la dominante viola di alcuni display AMOLED di Lumia 930. Il difetto potrebbe comunque avere una natura ben più profonda ed al momento è la stessa Microsoft che sta indagando, in modo da capire se continuare a fornire assistenza diretta ai nuovi acquirenti dello smartphone.

Nokia Lumia 930

Di seguito riportiamo il comunicato ufficiale:

"Microsoft prende in seria considerazione i problemi sulla qualità dei nostri prodotti. Per sistemare i possibili problemi con il display di Lumia 930, abbiamo organizzato un richiamo di alcuni sample di test dal mercato norvegese, in modo da effettuare le indagini sul nostro sito R/D in Finlandia.

Grazie per la comprensione.

Microsoft Care"

Il fix non si è mostrato efficace per molti utenti che hanno riscontrato i problemi con il display di Lumia 930. In parecchi casi, infatti, non è scomparsa la tendenza a riprodurre colori scuri con tonalità violacee. Ad aver trattato approfonditamente la questione è stato il sito Henning.ms, che in un secondo report stabilisce che, in caso di schermo "violaceo", sarebbe meglio procedere alla sostituzione tramite assistenza in quanto è parecchio probabile che si tratti di un difetto hardware.


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Rischio d'impresa digitale, si delineano nuove figure professionali

Entro la fine del 2015 oltre la metà delle aziende avrà una figura "senior digital leader" all'interno della propria compagine di executive: è quanto emerge dalla ricerca "CEO and Senior Executive Survey" condotta da Gartner. La società di analisi di mercato ha affermato che nel 2017 in un terzo delle aziende di grandi dimensioni che sono impegnati in attività e modelli di business digitali sarà presente una figura professionale "Digital Risk Officer" o equivalente.

Entro il 2020 nel 60% delle attività digitali si verificheranno disservizi importanti a causa dell'incapacità, da parte dei team dedicati alla sicurezza IT, di gestire il rischio digitale legato alle nuove tecnologie e ai nuovi ambiti d'uso. Vi saranno strette interdipendenze tra gli ambiti di Information Technology, Operational Technology, Internet of Things e tecnologie dedicate alla sicurezza fisica, tali da richiedere un approccio cosiddetto "risk-based" all'amministrazione e alla gestione. La gestione del rischio digitale è la prossima evoluzione nel panorama del rischio d'impresa e della sicurezza per le azioende digitali che sono occupate ad ampliare lo spettro delle tecnologie che richiedono protezione.

"La figura di Digital Risk Officer (DRO) sarà caratterizzata da una miscela di senso e comprensione del business con una sufficiente conoscenza tecnica per affrontare il rischio digitale ed indicare il modo migliore per affrontarlo. Molti responsabili di sicurezza tradizionali cambieranno i propri titoli in Digital Risk & Security Officer, ma la mancanza di un cambiamento materiale nella loro raggio d'azione, nel loro mandato e nelle loro abilità non permetterà di portare a termine il loro compito interamente".

Il mandato e il raggio d'azione di un DRO è molto differente da quello di un Chief Information Security Officer e in molte organizzazioni il ruolo del CISO proseguirà in maniera molto simile a quanto è possibile vedere oggi. Il DRO dovrà invece rendere conto ad un senior executive al di fuori della divisione IT, sia esso il Chief Risk Officer, il Chief Digital Officer o il Chief Operating Officer. Insieme gestiranno il rischio ad un livello executive attraverso le varie unità di business digitale, operando direttamente con i colleghi che si occupano di affari legali, privacy, compliance e marketing, vendite e operazioni digitali.

Il ruolo della sicurezza IT rimane vitale e rilevante. Molti CISO evolveranno comunque in DRO iniziando a formare partnership efficaci con i team di sicurezza digitale e gestendo altre forme di tecnologia. I leader di IT security potrebbero continuare con le loro responsabilità assegnate a riferire al DRO il quale si troverà inoltre a coordinare anche i team che si occupano della sicurezza fisica, anche questa destinata a divenire sempre più digitale.

Questa nuova struttura di amministrazione e gestione del rischio digitale avrà un impatto minimo sull'IT e sulle operazioni IT, in particolare in quelle realtà che già avranno nominato un Chief Risk Officer. Quello che sarà rilevante è il potenziale impatto sulla cultura dei team IT e security IT.

IT, OT, IoT e sicurezza fisica formano un nuovo superset di tecnologia che va a sfidare le capacità delle esistenti strutture organizzative, le abilità e gli strumenti per affrontare, definire e gestire i rischi legati alla tecnologia in modo coerente e adeguato. Non è praticabile ampliare l'arsenale a disposizione degli esistenti team di sicurezza in manera tale che arrivino ad includere i rischi legati a tutte le tecnologie Internet-aware. Tecnologie nuove ed esistenti gestite al di fuori dell'organizzazione IT richiedono abilità e strumenti che vanno oltre le competenze dei team di sicurezza IT nelle loro attuali responsabilità, ed i team attualmente coinvolti nella gestione di queste tecnologie sono culturalmente distanti dall'organizzazione IT.

Un approccio coerente e unificato al rischio digitale a livello enterprise ha il ptenziale di portare efficienze di costi e maggior garanzie per i processi di business rispetto al frammentato approccio attualmente in essere in varie aziende. Lo sviluppo di una capacità di gestione del rischio digitale richiede di smontare e riorganizzare le attuali strutture organizzative e la distribuzione delle responsabilità, così come nuove capacità di valutazione del rischio e della sicurezza, nonché di monitoraggio, analisi e controllo.

"Entro il 2019 il nuovo concetto di rischio digitale diverrà l'approccio standard per la gestione del rischio legato alla tecnologia" ha osservato Proctor. "I Digital Risk Officer influenzeranno l'amministrazione e supervisioneranno le decisioni legate al business digitale. Questo ruolo opererà in modo esplicito con gli executive non-IT in vari modi, per meglio comprendere il rischio d'impresa digitale e faciliterà un bilanciamento tra la necessità di proteggere l'organizzazione e la necessità di operare il business. La lacuna culturale tra i decision-maker IT e no-IT è un elemento di sfida. Molti executive credono che la tecnologia - e quindi i rischi a essa correlati - sia un problema tecnico che deve essere gestito da persone tecniche, sepolte nell'IT. Se questa lacuna non viene colmata con efficacia, la tecnologia e i conseguenti rischi d'impresa arriveranno a livelli inappropriati e quindi non vi sarà la visibiltà o i processi di amministrazione per controllare questo rischio".


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